Ho appena letto l’articolo di ieri intitolato: "Conferenza dei capigruppo: accordo solo sui forestali e sulla proroga graduatorie".
Fin’ora mi ero tenuto per me il mio disappunto per una crisi politica di cui tutto si può dire tranne che sia avvenuta nell’interesse della Valle
e dei Valdostani. Si tratta, infatti, di una crisi solo ed esclusivamente politica, per addetti ai lavori, scatenata da uno schieramento che ambiva a prendere il posto di quello in carica e che sta paralizzando l’attività istituzionale nello sconcerto dei cittadini che si chiedono perché così tanti eletti mettano le loro lotte partigiane davanti agli interessi della gente. Assistiamo allo sconfortante spettacolo di una assemblea regionale in cui anche solo poter passare un provvedimento urgente appare come una gentile concessione fatta da chi le elezioni le ha perse a chi le aveva vinte, mentre noi, cittadini amministrati che il governo ce lo eravamo scelto, stiamo a guardare attoniti in attesa che i consiglieri possano tornare ad occuparsi delle cose che ci riguardano da vicino.
Fosse per me il problema sarebbe bello che risolto, basterebbe estendere al Consiglio Regionale la legge elettorale dei piccoli Comuni, dove alla lista collegata ai candidati alla carica di sindaco e di vicesindaco che hanno riportato il maggior numero di voti sono attribuiti i due terzi dei consiglieri mentre i restanti seggi sono ripartiti proporzionalmente fra le altre liste, così almeno non dovremmo assistere anche qui in Valle a spettacoli che eravamo convinti di dover vedere solo nel parlamento romano.
E bon, che dire altro, speriamo solo che trionfi il buon senso e di non dover perdere quattro mesi tra elezioni e altro prima di vedere di nuovo
il nostro governo all’opera.
Salut à tcheut !!
Corrado Olivotto