Roma Smaltiti entusiasmo e delusione per i risultati dei rispettivi partiti, arriva il momento dei bilanci personali, con relative promozioni e bocciature per coloro che sono riusciti ad essere eletti al Parlamento europeo o che invece restano al palo. E’ il momento del conteggio delle preferenze e anche delle opzioni per chi dovrà scegliere tra le diverse circoscrizioni in cui era presente, con la possibilità di aprire la strada per Strasburgo ad un candidato piazzato subito dopo piuttosto che ad un altro.
Scelte che potranno avere ripercussioni anche su Camera e Senato, visto che potrebbero scegliere l’Europarlamento alcuni deputati e senatori italiani, lasciando così il posto a Roma ai primi dei non eletti. E’ il caso ad esempio di quattro deputate capolista del Pd, tutte elette: Alessia Mosca, nell’Italia Nord Occidentale, con 181.809 preferenze; Alessandra Moretti, che passa con 230.800 nel Nord Est; Simona Bonafè, che ne totalizza 279.573 al Centro; Pina Picierno, che al Sud raccoglie 223.143 consensi. Quest’ultima, a differenza delle colleghe, tutte prime, si piazza però al secondo posto, preceduta da Gianni Pittella, vicepresidente uscente del Parlamento Europeo, che arriva a quota 233.466.
Eletta come seconda nelle Isole anche Caterina Chinnici, con 134.391 preferenze, preceduta da Renato Soru, con 183.380.
Faranno parte della pattuglia del Pd anche Sergio Cofferati, 121.389 preferenze; Mercedes Bresso, 101.025; Patrizia Toia, 87.251; Antonio Panzeri, 77.102; Renata Briano, 46.920; Luigi Morgano, 41.450; Brando Benifei, 39.615; Daniele Viotti, 28.241. Tutti eletti nel Nord-Ovest.
Nel Nord-Est invece, oltre a Moretti, passano gli ex ministri Flavio Zanonato, 96.380, Cecile Kyenge, 93.265, e Paolo De Castro 84.546; Isabella De Monte, 74.312; Elena Schlein, 53.681, esponente dei cosiddetti ‘Occupy Pd’, i giovani che nei mesi scorsi, schierati al fianco di Pippo Civati, sostennero con forza l’esigenza di rinnovamento del partito. Da segnalare anche l’elezione dell’esponente dell’Svp, apparentata con i Democratici, Herbert Dorfamann, 94.191 preferenze.
Con la Bonafè sette gli eletti Pd nel Centro Italia: l’uscente David Sassoli, già capo della delegazione del Pd a Strasburgo, con 198.102 preferenze; Enrico Gasbarra, 105.636; Goffredo Bettini, deus ex machina del centrosinistra romano, 86.677; Nicola Danti, 79.188; gli uscenti Silvia Costa, 68.223, e Roberto Gualtieri, 68.022.
La pattuglia del Sud, oltre che da Pittella e Picierno, sarà composta da Elena Gentile, 149.799 consensi; Massimo Paolucci, 117.933; Andrea Cozzolino, 115.056; Nicola Caputo, 85.760.
Infine dalle Isole, oltre a Soru e Chinnici, ce l’ha fatta Michela Giuffrida, 92.140 preferenze. Bocciato invece Giovanni Fiandaca, il giurista salito recentemente alla ribalta con il suo libro “La mafia non ha vinto. Il labirinto della trattativa”, critico sull’impostazione dell’inchiesta sulla presunta trattativa Stato-Mafia.
In Forza Italia promossi tutti i capolista, tranne Gianfranco Miccichè, con Raffaele Fitto che risulta in assoluto il recordman di preferenze tra i candidati di tutti i partiti con 284.369. Meglio di lui fa solo il leader della Lega Matteo Salvini, 387.313 voti ma raccolti in tutte e cinque le circoscrizioni.
Tornando al partito di Silvio Berlusconi, 148.725 voti per il consigliere politico di Fi Giovanni Toti; 108.461 per il vicepresidente uscente della Commissione europea Antonio Tajani, 67.965 per Elisabetta Gardini, europarlamentare uscente. Torna a Strasburgo Lara Comi, 83.904 voti, eletta nel Nord-Ovest, mentre non ottengono la rielezione Iva Zanicchi e Licia Ronzulli: per loro, rispettivamente, 30.454 e 25.021 voti.
Eletti anche Alberto Cirio, sempre nel Nord-Ovest, con 34.981 consensi; Remo Sernagiotto, 21.889, nel Nord-Est; Alessandra Mussolini, 81.805, al Centro, che se dovesse decidere di optare per il seggio di senatrice potrebbe lasciare il posto ad Armando Cusani, terzo a quota 53.507.
Al Sud, dopo Fitto passano Aldo Patriciello, 11.491 voti; Fulvio Martusciello, 89.584; e l’uscente Barbara Matera, 70.117. Detto della bocciatura di Miccichè, nelle isole vengono eletti Salvatore Pogliese, a quota 61.264, e Salvatore Cicu, a 51.417.
Tra i bocciati l’uscente Paolo Bartolozzi, Clemente Mastella, Gianpiero Samorì, Paolo Guzzanti, Melania Rizzoli, l’ex portiere Giovanni Galli.
Curiosità per tutte le matricole dei Cinquestelle: al Nord-Ovest Tiziana Beghin, 22.485 preferenze; Marco Valli, 21.865; Eleonora Evi, 18.024; Marco Zanni, 16.948. Al Nord-Est David Borrelli, 26.090; Marco Affronte, 18.450; Giulia Gibertoni, 16.350. Al Centro Laura Agea, 39.523; Fabio Castaldo, 38.083; Dario Tamburrano, 28.357. Nell’Italia meridionale Isabella Adinolfi, 67.208; Laura Ferrara, 53.338; Rosa D’Amato, 41.510; Daniela Aiuto, 37.024; Piernicola Pedicini, 35.752. Infine nelle Isole Ignazio Corrao, 71.146, e Giulia Moi, 63.218.
Nella Lega, detto dell’exploit di Salvini, si attende ora di conoscere per quale circoscrizione opterà per sapere chi saranno gli altri eletti. Particolare la situazione del Nord Ovest, dove dopo il segretario si piazza Gianluca Buonanno, 26.624 preferenze, ma deputato. Sperano quindi nell’approdo a Strasburgo anche Angelo Ciocca e Francesco Bruzzone, terzo e quarto con, rispettivamente, 22.475 e 21.852 preferenze.
Particolare la situazione anche nel Nord-Est, dove risulta eletto, oltre a Salvini, il sindaco di Verona Flavio Tosi, 99.605 voti. Dopo di loro Mara Bizzotto, 45.286, e Lorenzo Fontana, 27.240. Dovrebbe tornare a Strasburgo Mario Borghezio, secondo nell’Italia centrale dopo il segretario del Carroccio con 5.844 consensi.
Da seguire nel Nuovo centrodestra la questione delle opzioni: nel Nord-Ovest il ministro Maurizio Lupi, 46.457 preferenze, dovrebbe lasciare il posto a Massimiliano Salini, secondo con 27.013. Attesa per la decisione di Lorenzo Cesa, primo nell’Italia meridionale con 56.819, che se scegliesse di rimanere alla Camera aprirebbe la strada al secondo arrivato Filippo Piccone, 42.545 voti, 505 in più dell’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, tra gli esclusi eccellenti. Nelle Isole passa invece Giovanni La Via, con 56.498 consensi, secondo è Giovanni Pistorio, fermo a 35.205. Nessun eletto al Centro, invece, nonostante le 33mila preferenze per Beatrice Lorenzin.
Per la lista Tsipras eletti Moni Ovadia, nel Nord-Ovest, con 33.583 preferenze; Barbara Spinelli, al Centro, con 37.056, e al Sud, con 27.955. Entrambi, quando a marzo annunciarono la volontà di candidarsi, spiegarono che se eletti, pur non considerandosi candidati di bandiera, avrebbero lasciato il posto “a candidati che più di noi hanno le energie e le competenze per portare a Bruxelles e Strasburgo la nostra voce e i nostri valori in un lavoro quotidiano che sarebbe al di sopra delle nostre forze”. Sperano allora nell’elezione, anche per il gioco delle opzioni di Spinelli, Curzio Maltese, secondo nel Nord-Ovest con 32.341 voti; Marco Furfaro, secondo al Centro con 23.826; Eleonora Forenza, seconda al Sud con 22.677.