Roma, 28 ott. (AdnKronos Salute) – Uno studente nigeriano è stato ricoverato nella città russa di Penza, a sud di Mosca, con i sintomi di Ebola, rende noto l’agenzia di stampa Ria Novosti precisando che è il primo caso sospetto in Russia. Il ragazzo di 22 anni è arrivato in Russia lo scorso 17 ottobre per seguire corsi alla facoltà di architettura dell’università di Penza. Da allora ha avuto contatti con 24 altri studenti stranieri. Tutti sono stati messi in isolamento in attesa dei risultati degli esami attesi per giovedì.
Intanto è guarita ed è stata dimessa dall’ospedale la seconda infermiera contagiata dal virus Ebola a Dallas dal ‘paziente zero’ . Si è conclusa dunque positivamente la vicenda di Amber Vinson, ricoverata dal 15 ottobre all’Emory University Hospital di Atlanta. La Vinson aveva contratto il virus mentre, insieme a Nina Pham, assisteva Thomas Eric Duncan, il liberiano primo caso di Ebola diagnosticato negli Stati Uniti. La Pham è stata dimessa da un ospedale del Maryland la scorsa settimana. La Vinson aveva volato da Dallas a Cleveland per organizzare il suo matrimonio dopo la morte di Duncan e prima di risultare positiva al test, cosa che aveva suscitato un’ondata di panico alla notizia del contagio.
Algeria in stato d’allerta – L’Algeria ha chiuso i suoi confini con il Mali per scongiurare il rischio di diffusione del virus Ebola. E’ quanto riporta il quotidiano algerino ‘Echorouk’, spiegando che le autorità della provincia di Adrar, nell’estremo sud del Paese, hanno dichiarato lo stato di massima allerta e adottato tutte le misure necessarie a prevenire qualsiasi contagio
Stoltenberg: in contatto con Onu per possibile ruolo Nato – La Nato è in contatto con l’Onu per verificare se c’è la possibilità di un ruolo dell’Alleanza atlantica nella gestione del contrasto alla diffusione del virus Ebola. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, rispondendo a una domanda a un convegno del German Marshall Fund a Bruxelles. "La crisi di Ebola è molto seria e, dopo alcuni ritardi da parte della comunità internazionale, ora si stanno facendo molti sforzi", ha spiegato. "Siamo in contatto con le Nazioni Unite per vedere se c’è la possibilità di un ruolo per la Nato" nella gestione della crisi. In particolare, Stoltenberg ha accolto positivamente "l’impegno di numerosi Paesi, fra cui membri della Nato come Stati Uniti e Gran Bretagna", per contrastare la diffusione del virus.
Lorenzin sui militari Usa: la situazione è sotto controllo – Quanto ai militari americani di stanza alla base Dal Molin di Vicenza, tornati dall’Africa e ora sotto osservazione a Vicenza, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha affermato che "la situazione è sotto controllo, abbiamo chiesto al ministro della Difesa un aggiornamento. Ma non c’è preoccupazione". "Il ministero della Difesa ci ha informato e siamo in contatto con le autorità americane – precisa il ministro – ovviamente per questi militari si tratta di protocolli che seguono anche i nostri operatori che tornano dai Paesi africani colpiti dall’Ebola: in questo caso i militari, che non hanno avuto contatti diretti con le persone malate, e che alla partenza non avevano sintomi, vengono prelevati con aerei americani, tenuti in isolamento e monitorati per 21 giorni".