Roma, 10 gen.(AdnKronos) – Un’assenza per malattia su 4, il 25,9%, dura, per i dipendenti pubblici, un solo giorno. Un dato del 2013 che registra una crescita del 5,9% rispetto all’anno precedente. A detenere il primato delle ‘malattie’ brevi, a livello provinciale, è Palermo: tra i dipendenti pubblici il 42,6% del totale delle assenze dura un giorno. Le assenze per malattia di durata compresa tra i 2 e i 3 giorni, invece, registrano un’incidenza sul totale degli eventi del 36,1% nel pubblico. E’ la Cgia di Mestre ad inserirsi cosi’ nel dibattito sulle assenze per malattia nel pubblico impiego, dopo la vicenda dei vigili romani.
"Il pericolo che le assenze brevi nascondano forme più o meno velate di assenteismo è, almeno in alcune aree del Paese, quanto mai concreto, soprattutto nei casi in cui la malattia dura solo un giorno", spiega il Rapporto. Non così, almeno per le malattie brevi, un giorno solo, nel settore privato nel quale complessivamente la quota scende di oltre la metà, 11,9%, in calo dell’1% rispetto all’anno precedente. E anche nella Provincia di Palermo i lavoratori privati, nonostante sia record anche in questo settore, registrano una incidenza del 27,8%.
Ma il settore privato, dice ancora la Cgia, detiene invece il primato malattia in termini di giorni medi sia nel 2013 che nel 2012: 18,3 contro 17,1 giorni dei dipendenti pubblici. Complessivamente, infatti, l’Inps ha ricevuto oltre 17.800.000 certificati medici: il 3,4% in più rispetto al 2012. Notevole la crescita, comunque nel comparto pubblico: nel 2013 hanno ‘marcato visita’ il 9,2% di lavoratori in più.
Geograficamente, dopo il record di Palermo, è Agrigento a salire sul podio con il 38,4% di assenza per malattie che durano 1 giorno, seguita da Catania, 35,6 % e da Trapani, 34%. Chiudono la classifica Udine (14,2%), Belluno (12,8%) e Bolzano (10,5%). Complessivamente, la provincia che presenta la durata media di malattia più elevata nel pubblico impiego è Vibo Valentia, con 23,2 giorni di assenza all’anno. Nel settore privato, invece, dopo la “leadership” del capoluogo regionale siciliano, il rapporto Cgia segnala i risultati di Catania (21,1%), di Roma (18,8%) e di Siracusa (18,5%). I territori più virtuosi sono Vicenza e Udine (entrambe con il 5,5%), Ascoli Piceno (5,1%) e Vibo Valentia (2,6%). Anche nel settore privato, la realtà provinciale che detiene il primato della durata media dell’assenza di malattia è situata in Calabria: si tratta della provincia di Reggio Calabria, con 53,4 giorni di assenza all’anno.
La Cgia, comunque, sottolinea che la malattia di un lavoratore viene considerata come unico evento anche nel caso di più certificati tra i quali intercorra un intervallo di tempo non superiore a 2 giorni di calendario e come, in queste statistiche, non siano riportate le assenze riferite alla gravidanza, alle disposizioni previste dalla legge n° 104/1992 (assistenza disabili) e alla donazione del sangue.
Gli artigiani di Mestre infine, ricordano anche come da un punto di vista ‘salariale’ i dipendenti pubblici subiscano una decurtazione per gli eventi morbosi di durata inferiore o uguale a dieci giorni di assenza: gli è corrisposto, infatti, esclusivamente il trattamento economico fondamentale, decurtandolo di ogni indennità o emolumento, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento economico accessorio. Nel comparto privato, invece, i primi 3 giorni di malattia sono interamente a carico dell’azienda, dal 4° al 20° giorno la retribuzione giornaliera media è coperta al 50 per cento dall’Inps, dal 21° al 180° giorno la quota in capo all’Istituto di previdenza sale al 66,66%.