Confindustria: nonostante la crisi occupazione in aumento nel settore metalmeccanico

Calano la produzione del manifatturiero, gli ordini e le esportazioni ma l'occupazione è in aumento. In netto calo anche il ricorso alla Cassa Integrazione. La Presidente Pirovano: "Maggiore attenzione dalla Regione agli investimenti e lo sviluppo".
La conferenza stampa di Confindustria Valle d'Aosta
Economia

Asse portante dell’economia nazionale, l’industria metalmeccanica è stata al centro questa mattina della conferenza stampa indetta da Confindustria Valle d’Aosta, in contemporanea ad altre sessanta città in tutta Italia.

L’occasione, la presentazione della 132ª indagine congiunturale sull’industria metalmeccanica italiana, è anche l’opportunità per mettere a fuoco il momento che sta vivendo la Valle: “La situazione regionale – ha spiegato il Presidente della Categoria Metalmeccanici Dario Giovanetto – non è molto differente da quella nazionale. La crisi è arrivata dopo, ma ora si sta esprimendo attraverso tutti i suoi danni”.

Danni che, a dispetto ai modesti numeri valdostani (circa 2000 gli iscritti a Confindustria VdA, artigiani esclusi) sembrano essere ancora contenuti nonostante sia netto il calo della produzione del manifatturiero, degli ordini e delle esportazioni. L’appello di Giovanetto è infatti all’insegna dell’ottimismo: “Le imprese valdostane soffrono, ma non bisogna deprimersi. L’occupazione nel settore, in Valle, è in salita rispetto al dato nazionale, mentre è in calo la Cassa Integrazione. Dalla crisi si esce uniti, tutti assieme, perché siamo convinti che il cielo sopra le nuvole sia blu”.

Ottimismo per un settore che in Italia occupa 1,8 milioni di persone e produce l’8% del PIL nazionale ed il 50 delle esportazioni, ma che va sempre sostenuto con attenzione.
Attenzione che va posta soprattutto quando si parla di bilancio regionale: “È difficile commentare i numeri del bilancio – ha spiegato la Presidente regionale di Confindustria Monica Pirovano – vista la grande riduzione che hanno avuto. Negli incontri avuti con le Commissioni consiliari abbiamo chiesto maggiore attenzione a dove vengono spese le poche risorse a disposizione, cioè nei settori degli investimenti e dello sviluppo, drasticamente tagliati, piuttosto che sulle spese correnti”. 

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