Comune di Aosta, Alpe propone di abolire l’incompatibilità fra assessore e consigliere

"Si risparmierebbe 80mila euro all'anno" spiega Carlo Curtaz. La proposta di modifica allo Statuto prevede inoltre l’abolizione della possibilità di nominare Assessori tecnici, la possibilità di votare la sfiducia individuale nei confronti degli assessori
Politica

Un risparmio di 80mila euro l’anno. E’ quanto produrrebbe nelle casse comunali l’abolizione della norma che prevede l’incompatibilità fra assessori e consiglieri, prevista dallo statuto comunale di Aosta, e che il gruppo consiliare di Alpe chiede di cancellare.
La proposta di modifica allo Statuto, che nel pomeriggio di oggi verrà depositata negli uffici di piazza Chanoux, prevede inoltre l’abolizione della possibilità di nominare assessori tecnici, la possibilità di votare la sfiducia individuale nei confronti di uno o più assessori e il fatto che le donne siano rappresentate in Giunta nella misura di almeno un terzo.

“Ad Aosta il consiglio comunale è composto da 37 membri. – spiega Carlo Curtaz – La rappresentatività è falsata perché ci sono forze politiche che si ritrovano ad avere, contando gli assessori, quasi il doppio degli eletti. Inoltre di questi tempi andare a risparmiare 80mila euro annui non è cosa da poco”. E sul divieto di nominare assessori tecnici, aggiunge Curtaz: “Altrimenti rischiamo di far rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta”.

Le proposte di Alpe coincidono in parte con quelle avanzate venerdì scorso dalla Giunta regionale nel disegno di legge sulle elezioni comunali che però prevede di superare gli Statuti comunali. “Abbiamo molte perplessità su questa proposta – sottolinea ancora Curtaz – perché crediamo nell’autonomia comunale e quindi nel fatto che ogni comune deve potersi organizzare come vuole, saremmo quindi molto stupiti se il Sindaco e la sua maggioranza accettassero quanto dettato dalla Regione”.

Le modifiche allo Statuto comunale proposte dal gruppo consiliare di Alpe verranno ora affrontate nella competente commissione e per fine anno potrebbero approdare in Consiglio. “La proposta è aperta – spiega Iris Morandi- speriamo vi sia la più ampia condivisione su questo tema”.

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