Assunzione di 35 operatori di sostegno. “Dopo anni di precariato un po’ di ossigeno”

Lavoratori, in polemica con il sindacalista del Savt, negano di "essere scontentissimi". L'accordo è "un buon punto di partenza". Sulla querelle intervengono anche Cgil, Cisl e Uil.
Immagine di archivio
Economia

Sulle assunzioni di 35 operatori di sostegno, da parte della Società dei servizi della Valle d’Aosta, è polemica. A scatenarla sono le dichiarazioni rese al quotidiano La Stampa dal sindacalista del Savt, Mauro Crétier. Le assunzioni a tempo indeterminato riguarderanno 35 operatori di sostegno che per 18 ore settimanali avranno un salario lordo di  911 euro, bonus esclusi "con possibilità di ampliamento dell’orario". 

In una lettera gli operatori di sostegno si dicono "stupiti" e "infastidi" per le dichiarazioni del Savt. "A nome di chi si è espresso esattamente il sindacalista del Savt, dal momento che nessuno di noi è stato interpellato da lui o dalla sua organizzazione sindacale?" scrivono i lavoratori che negano di "essere scontentissimi" ma al contrario "dopo anni di precariato, ed il fantasma di una ghigliottina che ad aprile avrebbe tagliato di netto, dopo i fatidici 36 mesi, il rapporto lavorativo all’interno delle scuole di 14 di noi da subito ed a seguire di tutti gli altri in graduatoria , gli ultimi accordi presi tra i sindacati (tutti meno il suo, da quanto ne sappiamo) e la Società dei Servizi, ci hanno finalmente dato un po’ di ossigeno".

I lavoratori si dicono consci del fatto che "le condizioni lavorative ad oggi discusse ed in procinto di essere attuate sono penalizzanti rispetto a quelle in vigore con questo contratto, e raffrontate a quelle dei 70 colleghi assunti nell’ultimo concorso, ma tali condizioni sono ancora in fase di elaborazione e discussione; conferma data proprio ieri dai vertici della Società nell’incontro avuto con gli scriventi. Sappiamo inoltre che il contratto di prossimità in vigore oggi è scaduto, e che la Società dei Servizi in collaborazione con le organizzazioni Sindacali sta cercando di elaborare un nuovo contratto aziendale che possa inquadrare al meglio la nostra professione, nonché la nostra professionalità. " L’accordo, sottoscritto dai sindacati, è per i lavoratori "un buon punto di partenza".

A intervenire nella querelle sono anche le altre sigle sindacali, per la Fp-Cgil Carmela Macheda, per la Cisl-Fp, Jean Dondeynaz e per la Uil-Fpl Ramira Bizzotto. "Non è dato sapere come sia possibile sostenere che “i lavoratori perderanno parte del loro stipendio perché lavoreranno la metà atteso che, come tutti dovrebbero sapere, la retribuzione percepita da ciascun lavoratore è direttamente e strettamente correlata alla percentuale di lavoro dal medesimo prestata sulla base del contratto individuale di lavoro" sottolineano in una nota.

I sindacati ricordano, quindi, come il fabbisogno di operatori di sostegno nelle scuole valdostane negli ultimi anni si è assestato sulle 90 unità di personale assunte a 36 ore settimanali per l’anno scolastico. "Successivamente all’avvento della società di servizi, questa ha posto in essere un primo blocco delle assunzioni a tempo indeterminato di 70 unità di personale a 36 ore settimanali ed ora, procedendo con l’assunzione di 35 unità di personale a 18 ore settimanali, non ha fatto altro, di fatto, che assumere a tempo indeterminato n. 87,5 unità di personale a 36 ore settimanali sull’anno scolastico" spiegano ancora le organizzazioni sindacali. 

"Così procedendo, è evidente come la società di servizi  – si legge ancora nella nota – abbia risposto a pieno, anzi restando ancora al di sotto del numero ottimale, al fabbisogno di personale facendo fronte ad esigenze organizzative consolidate".

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