Roma, 24 feb. (AdnKronos Salute) – Lontano dagli occhi, lontano dal cuore? Non sembrerebbe così: secondo il 71% degli italiani la lontananza nell’era 2.0 rende le relazioni più solide e durature. E’ quanto emergerebbe da uno studio (promosso da Nescafé Cappuccino), diffuso in occasione del lancio della piattaforma virtuale dedicata agli amori a distanza ‘The Distant Hello’ (www.thedistanthello.it). L’indagine, condotta con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) ha coinvolto circa 1.800 italiani tra i 18 e i 65 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog e forum per capire quali sono le principali caratteristiche delle sempre più numerose relazioni a distanza, magari per motivi di studio o di lavoro.
Ebbene, se la distanza oggi non spaventa, tra gli strumenti prediletti per comunicare con il partner lontano ci sono i social network (77%), la messaggistica istantanea (64%) e le videochat (56%). Ma quante volte ci si mette in contatto il partner? Il 55% delle persone lo fa fino a 5 volte al giorno, mentre il 19% oltre 10.
Tra i sentimenti più diffusi tra gli amanti a distanza figurano po comprensibilmente la nostalgia (87%), ma anche la serenità (88%), mentre il primo obiettivo che immaginano in un futuro vissuto insieme è il matrimonio (46%), seguito dal mettere su famiglia (33%). Inoltre per i partner a distanza è impossibile rinunciare al ‘bacio del buongiorno 2.0’ (65%), alla lunga telefonata giornaliera (56%) e alla buonanotte (49%).
"La lontananza, paradossalmente, avvicina nei rapporti a distanza – afferma lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano – Stando lontani si mantiene il clima della luna di miele e, quando ci s’incontra, la qualità del tempo vissuto insieme è generalmente migliore, perché sia mentalmente sia fisicamente non ci siamo abituati al partner e non abbiamo annacquato la passione e le attenzioni con la routine".
In effetti una conferma arriva dal sondaggio: solo per il 29% delle persone essere lontani significa mettere a repentaglio la propria storia d’amore, soprattutto a causa di una preesistente mancanza di fiducia (45%), della noia (39%) e della possibilità di fare nuove conoscenze (33%) in assenza del proprio compagno.
E ancora, per il 65% degli italiani vivere a centinaia di chilometri dal compagno non significa certo chiudersi in casa: non mancano oggi le occasioni per sviluppare le conoscenze a livello sociale e i momenti di svago, "nel rispetto della fedeltà". Il 21% invece cerca di ridurre al minimo i momenti mondani per non cadere in tentazione, e il restante 14% ammette di vivere una doppia vita, complici i chilometri e la maggior libertà di movimento.
Le storie d’amore a distanza, poi, nascono essenzialmente per due motivi: per il 65% la ‘colpa’ è di improrogabili impegni lavorativi, mentre il 29% sceglie d’intraprendere viaggi didattici o partecipare al programma Erasmus per studiare e fare esperienza in giro per il mondo, e non rinuncia per via di un amore. Esiste però anche un 6% di italiani che sceglie fin dall’inizio una relazione esclusivamente a distanza, preferendola ad una più classica.
Per quanto concerne gli incontri in carne e ossa, infine, secondo il sondaggio la media è 3 volte al mese; i dati mostrano però che esistono anche persone che s’incontrano circa ogni tre mesi (13%) o addirittura solo una o due volte all’anno (7%).