UniVda, stop a Scienze della formazione primaria. “Non possiamo sfornare disoccupati”

Critiche dalla Cgil. La decisione di chiudere il corso di laurea in scienze della formazione si accompagna, invece, secondo il Rettore ad un piano formativo "rinnovato e strategico".
Economia

Dall’anno accademico 2015/2016 il corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria non sarà più attivato. La decisione è arrivata lunedì scorso nella riunione del Consiglio dell’Università della Valle d’Aosta. 

"Normalmente il corso – spiega il Rettore dell’UniVda, Fabrizio Cassella – viene attivato su indicazione della Sovrintendenza agli studi. Già l’anno scorso l’indicazione che ci era arrivata era molto cauta e parlava di un fabbisogno nell’arco di 5 o più anni di 10/12 insegnanti massimo. Quest’anno l’indicazione è stata tranchant, non si è parlato di numeri ma al contrario di quante persone abbiamo già abilitate e di quante si andranno nei prossimi anni ad abilitare". Il quadro arrivato è nero: 250/300 maestri a fronte di 20 pensionamenti previsti nei prossimi anni. "E’ un problema di responsabilità – sottolinea ancora Cassella – non si può raccontare favole agli studenti che vengono qui e dedicano cinque anni del proprio tempo sperando di trovare alla fine del percorso occupazione. C’è un problema di turn-over ma anche di invecchiamento della popolazione". 

A criticare la decisione è in una nota la Cgil con il segretario della Flc, Katya Foletto. " "È sconcertante vedere che stanno partendo i lavori per il nuovo polo universitario mentre si stanno spegnendo uno dopo l’altro i corsi di studio, prima scienze dell’educazione, poi la laurea magistrale in psicologia e adesso la laurea magistrale di scienze della formazione primaria". Il sindacato chiede, quindi, la convocazione di un tavolo di "confronto chiaro sulle prospettive dell’Ateneo valdostano".

La decisione di chiudere il corso di laurea in scienze della formazione si accompagna, invece, secondo il Rettore ad un piano formativo rinnovato e strategico. "Lunedì scorso abbiamo deliberato la modifica del piano di studi di Scienze politiche  – ricorda il Rettore – a cui verrà dato una connotazione forte sull’innovazione digitale. Accanto alle conoscenze giuridiche verranno fornite competenze tecniche, di cura e progettazione al fine di intercettare i finanziamenti europei. E’ una ristrutturazione del corso ma di fatto è un corso nuovo". 

Dall’anno accademico 2016/2017 partirà inoltre il corso di Laurea magistrale in Lingue e Comunicazione, il secondo dopo quello di Scienze politicheche verrà centrato sul discorso dell’Alta montagna. "In questo anno abbiamo poi invitato i colleghi di Scienze della formazione primaria a progettare un percorso formativo che sia sempre incentrato sul campo dell’educazione ma spendibile in più ambiti lavorativi – spiega ancora Cassella – il mio suggerimento è stato di puntare sul focus dell’educazione ambientale, tema che consentirebbe di relazionarsi anche con altri corsi dell’Ateneo". Anche l’eventuale corso sostitutivo di Scienze della formazione primaria non partirà però prima del novembre 2016. 

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