Caro energia, impatto da 21 milioni di euro sulle famiglie valdostane
La Regione studia come contenere gli impatti del caro energia su famiglie e aziende. Il tema è stato al centro questo pomeriggio del Consiglio regionale, con l’Assessore regionale alle Attività produttive Luigi Bertschy che ha presentato alcune stime elaborate da Deval. In particolare, secondo i primi calcoli che non tengono però conto degli interventi in corso, gli aumenti dell’energia elettrica peseranno 11 milioni di euro sulle 61mila famiglie valdostane, “mentre per le attività private si parla di svariati milioni di euro, di cui non dico la cifra per non spaventarvi. Per il gas metano si stima un aumento per le utenze residenziali di più di 10 milioni di euro.”
Un intervento a pioggia – 300/400 euro a famiglia – peserebbe fra i 25 e i 30 milioni di euro. L’Assessore ha ricordato in aula come nell’ultimo anno di applicazione del Bon del Chauffage per finanziare 7.700 pratiche, con una media di intervento di 400/500 euro, furono stanziati 3,7 milioni di euro.
L’obiettivo è di andare a sostenere “prima di tutto le fragilità”. “Per le famiglie ovviamente dopo aver reperito delle risorse bisognerà capire dove e come posizionare l’asticella, mentre per le imprese c’è l’ostacolo degli aiuti di Stato”.
Analisi e ragionamenti sono in corso, ma per arrivare ad un punto fermo, “bisognerà aspettare il decreto del governo nazionale per capire quale sarà l’entità dell’intervento nazionale. Il sistema delle imprese sta sostenendo che il primo scostamento di 8 miliardi di euro non è stato sufficiente se non per il primo trimestre e, secondo quanto appreso, il prossimo decreto sarà di molto inferiore.”
L’Assessore, ha quindi, annunciato di voler portare le stime in corso di elaborazione “all’attenzione delle Commissioni consiliari e del tavolo politico che sta monitorando la legge 15/2021. ”
Oltre al caro energia, il vice capogruppo della Lega Vda Stefano Aggravi ha ricordato la variabile inflazione, “vera e propria tassa nascosta, che andrà a colpire tutti quanti. La Pandemia ha portato ad un peggioramento delle condizioni di sacche di popolazione che rischiano di essere ulteriormente colpite, causando un problema di tipo sociale. Sarà quindi importante ascoltare le considerazioni e le risultanze degli studi che le associazioni di categoria stanno conducendo.”
Di caro bollette si è parlato anche con un’altra iniziativa portata in aula dal Carroccio, che aveva però come focus gli inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, “costretti ad allacciarsi” alla rete del teleriscaldamento.
“Non appena dai controlli che regolarmente Arer effettua sulle fatturazioni vi è stata evidenza degli aumenti” – ha detto l’Assessore regionale alle politiche sociali Barmasse – “l’Azienda si è fatta immediatamente parte attiva nel chiederne conto alla Società erogatrice, poiché sembrerebbero effettivamente superiori rispetto agli aumenti registrati per le sole forniture di combustibile. L’auspicio è quello di poter addivenire ad un contenimento delle tariffe in forza del consistente numero di utenze attive, fatto salvo l’eventuale stralcio della percentuale di aumento non supportata dal reale aumento del costo del combustibile.”
Parole che hanno fatto sbottare il capogruppo Manfrin: “Tempo fa avete obbligato chi aveva un contratto Erp ad allacciarsi al teleriscaldamento e ben prima di questi aumenti per questi inquilini i costi erano lievitati”. Ricordando la “fragilità sociale” di questi inquilini, Manfrin ha puntato inoltre il dito sulla mancata attuazione della morosità incolpevole.