Il sindaco di Aosta Gianni Nuti ha firmato l’ordinanza che proroga al 22 aprile il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento sul territorio comunale, definito da Decreto ministeriale fino al 7 aprile. Il motivo è nel "perdurare delle temperature ambientali inferiori alle medie stagionali".
A comunicarlo, in Consiglio comunale, il sindaco Nuti: "Per fronteggiare il problema dei rincari energetici in modo ponderato e condiviso, la società ha attivato 44 piani di rientro per altrettanti condomìni". A gennaio, gli amministratori di condominio avevano lanciato l'allarme lamentando rincari vertiginosi.
Sarà sufficiente il finale foto di fiducia del Senato, per il momento fatto slittare al prossimo giovedì 29 dicembre, a confermare oneri e tasse nonché benefici e contributi che ricoprono circa due terzi del totale degli investimenti previsti dalla Manovra 2023.
Elevate, secondo recenti dati Istat, anche le spese per gasolio, gpl e pellet. Il che ha finito con il "regalare" alla Valle d’Aosta il primato di regione italiana con la spesa energetica più elevata, quest’ultima stimata a circa 1700 euro annuali a famiglia.
Il dato emerge dall’indice dei prezzi al consumo del Comune di Aosta riferito al novembre 2022. La variazione fa segnare un +8,6% rispetto allo stesso mese del 2021 e del +0,4% sull’ottobre 2022. La Valle è invece ultima tra le regioni italiane, stando ai dati Istat, con un + 8,7%, pari a 2.929 euro annui in più a famiglia.
Dalle 8 di lunedì 21 novembre gli allevatori valdostani possono presentare domanda per accedere ai contributi straordinari, a fondo perso, a seguito della crisi climatica e dell’aumento del costo delle materie prime. La somma complessiva stanziata è di 3 milioni di euro. Gli aiuti includono anche il settore ovicaprino.
Ieri, durante l'esame della Nota di aggiornamento al Def 2022 il deputato Manes è intervenuto sulla crisi energetica chiedendo "misure strumentali e puntuali a sostegno dei territori di montagna". La senatrice Spelgatti ha partecipato al primo tavolo sulla Montagna, spiegando che dal governo "le istanze del nostro territorio avranno lo spazio che meritano”.
Previsto un plafond di 500mila euro per sostenere il pagamento delle spese di luce, gas e riscaldamento delle famiglie di clienti, soci della banca, per alleviare il peso dei rincari energetici
Ad Aosta e in diversi comuni valdostani si potrà accendere il riscaldamento dal 22 ottobre. La norma prevede l’abbassamento di un grado, da 20 a 19 gradi nelle case e in tutti gli edifici ad esclusione di quelli sensibili. Non mancano le incertezze di applicazione e le difficoltà dei controlli.
La misura è stata presentata oggi, giovedì 13 ottobre, da Finaosta. Otto milioni di euro sul tavolo per le imprese - piccole e medie in particolare - con la possibilità di ottenere un finanziamento tra i 30mila e i 500mila euro.
Il Comune ha deciso di rinegoziare 52 prestiti per un debito di 18,5 milioni. Questo manterrà nelle casse comunali oltre 900mila euro fino al 2024, a fronte di costo aggiuntivo, per i prossimi anni, di 75mila euro. Opposizione sugli scudi: si pesa sulle amministrazioni future.
L’iniziativa, che trae spunto dai contenuti del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale – si legge in una nota regionale –, è finalizzata a sensibilizzare i cittadini sull’uso intelligente dell’energia e mira alla riduzione dei consumi energetici a livello domestico e non solo.
Se molte città italiane stanno ragionando su una sorta di "austerity" sulle luminarie natalizie, per risparmiare dato il rincaro energetico, Aosta ha deciso di aumentarle di numero ma di spegnerle durante la notte. Non tutte, inoltre, saranno a carico del Comune, con le vie laterali coperte da Telcha e l'albero di Natale proposto da Confindustria.
A dirlo è Morena Danna, coordinatrice di Confagricoltura VdA: "Le nostre imprese agricole di allevamento sono costrette a scegliere se indebitarsi ulteriormente oppure vendere parte degli animali, perché costa troppo mantenerli in stalla”.
Per tutto il mese di ottobre Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato lo sciopero degli straordinari per tutto lo stabilimento. I motivi? L'atteggiamento dei vertici aziendali "poco incline alla collaborazione e al confronto costruttivo con noi rappresentanti dei lavoratori".