Domani, venerdì 10 giugno alle 11, in piazza Deffeyes, è in programma la protesta “Pentole vuote” lanciata da Federconsumatori, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Avcu e Codacons contro i rincari ed il rialzo dei prezzi. Sul tavolo la richiesta di una Commissione sul controllo dei prezzi e una domanda: dov'è la politica?
La stima arriva dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre che prevede a livello nazionale una riduzione del Pil di 24 miliardi di euro reali che corrisponde a una perdita di potere d’acquisto medio per ciascuna famiglia italiana pari a 929 euro. Fra le regioni più penalizzate c'è la Valle d'Aosta.
L“ambizioso progetto” presentato oggi. Si va da una una convenzione con Cva Energie che darà la possibilità agli associati di Confindustria Valle d’Aosta di acquistare l’energia a prezzo di costo di approvvigionamento, alla nascita di un consorzio fino ad una comunità energetica locale.
Le funzioni pubbliche dei due sindacati vogliono capire se “saranno rinnovati i contratti a tempo determinato”, se “verranno banditi concorsi per i posti vacanti”, se si intende “utilizzare graduatorie vigenti”, o se saranno “assegnate mansioni superiori a lavoratori”.
L'allarme è lanciato dai responsabili di Sezione Edile di Confindustria, CNA e Confartigianato, le tre sigle delle associazioni che hanno organizzato l’incontro previsto domani, venerdì 18 marzo, per capire quali danni ha causato (e sta causando) la crisi dei prezzi di materiali, combustibili ed energia al comparto edile.
Nel pomeriggio di oggi, giovedì 10 marzo, è stato siglato il verbale di accordo fra l'azienda e sindacati. La richiesta verrà ora inoltrata al Ministero competente. Oltre 290 i lavoratori potenzialmente interessanti dalla misura.
A lanciare l’allarme sono Alessio Nicoletta e Elio Gasco, Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta: "Le misure di aiuto straordinarie varate in questi ultimi due anni hanno dimostrato la loro efficacia, riteniamo importante la riapertura della misura sugli investimenti".
A pesare è l'aumento del costo dell'energia elettrica, del gas e del nichel. "Non sono previsti esuberi di personale né una ristrutturazione della forza lavoro", precisa l'azienda.
Lunedì 28 febbraio Confindustria Valle d’Aosta ha organizzato, a Châtillon un incontro per fare il punto sulla crisi energetica. “La dimensione che abbiamo davanti è fuori scala rispetto alle nostre competenze e possibilità, anche in termini di risorse finanziarie” confessa l’Assessore allo sviluppo economico Luigi Bertschy.
Il pericolo è la chiusura forzata di molte attività, oltre ad un ulteriore aumento dei prezzi da parte degli imprenditori a causa del conseguente rincaro delle materie prime" l'allarme di Michele Biza, Presidente Altre Industrie Manifatturiere Confindustria VdA e amministratore unico di Musumeci Spa
"Continueremo la nostra strenua battaglia per fare in modo che, anche a livello regionale, vengano erogati sostegni che aiutino le famiglie valdostane in difficoltà ad affrontare il caro energia".
La filiera agricola valdostana al momento pare reggere il colpo meglio rispetto ad altre regioni – scrive in una nota l’associazione –, ma la situazione attuale non potrà essere sostenibile nel lungo periodo. Coldiretti chiede che i maggiori costi non gravino solo sulle spalle degli agricoltori o dei consumatori finali.
“Non sarebbe comprensibile né giustificabile – scrive in una nota del direttivo confederale del sindacato autonomo valdostano - che le attuali fibrillazioni portassero ad una nuova crisi”.
Un breve video in cui il perito industriale Lorenzo Esquisito illustra le voci di spesa della bolletta del gas in un momento di grandi rincari dell'energia.
All’iniziativa di sensibilizzazione di domani, 10 febbraio, ha aderito anche il Celva, che ha invitato i Comuni valdostani a spegnere l’illuminazione di un edificio, un monumento o un luogo rappresentativo: "Gli enti locali chiedono che la problematica sia affrontata e discussa al più presto a livello nazionale".
A dirlo il Presidente del Celva Franco Manes, mentre i rincari energetici mettono a rischio le risorse per l'illuminazione ed il riscaldamento di scuole, uffici pubblici e impianti sportivi: "Vogliamo aprire un tavolo di confronto con la Regione, anche se la questione non si può risolvere a livello locale. È necessario sedersi ad un tavolo nazionale”.