Un modello di scuola valdostano ancorato sul territorio sull’esempio trentino

Questo il modello cui vuole tendere la scuola valdostana. Se ne è parlato all'apertura dei lavori del convegno dell'Irre VdA che mette al centro della riflessione il 'Curricolo'. Sono oltre 230 i rappresentanti della scuola riuniti a Saint-Vincent.
Il convegno dell'Irre VdA a Saint-Vincent
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Il modello valdostano di scuola che vogliamo non trova pieno riscontro con la normativa statale. Questo sarà oggetto di riflessione e sarà la linea che l’Assessorato regionale all’Istruzione porterà in agenda attraverso il sistema della concertazione e i  prossimi confronti con i sindacati. Vogliamo una scuola della Valle d’Aosta ancorata al territorio”.
Parole di Patrizia Bongiovanni, Sovraintendente Regionale agli Studi, in occasione dell’apertura del lavori del convegno annuale dell’IRRE che si sta svolgendo al Centro Congressi del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent e al quale partecipano oltre 230 persone, tra insegnanti, dirigenti scolastici e operatori del sistema di istruzione e formazione della scuola valdostana.

Il Sovraintendente agli Studi questa mattina, giovedì 4 settembre, ha posto l’attenzione sui cambiamenti che sta vivendo la scuola, soprattutto alla luce del “Decreto Gelmini” che se da una parte “risponde ad esigenze che arrivano dal mondo degli insegnanti e delle famiglie, quali una richiesta di maggiore serietà, efficienza, lotta alla deriva scolastica, dall’altra parte rappresenta un ritorno al passato che bisogna però saper gestire”.
Si tratta di costruire il modello generale della scuola valdostana che vogliamo – ha continuato –  non per fare della nostra regione una piccola isola. Il modello trentino, che prendiamo ad esempio, è apprezzato in tutta Europa”.

Il nodo più grosso da sciogliere per la costruzione di un modello di scuola valdostano a 360° riguarda ancora lo stato giuridico-economico dei docenti. Per questo motivo, l’impostazione del modello attuale di scuola “che si basa su un’impostazione risalente al 1975 quando Federalismo e Autonomia non erano vissuti come oggi – ha affermato Bongiovanni – è ancora un ibrido” facendo riferimento al modello trentino, cui si vorrebbe tendere.

Sui cambiamenti di cui è al centro il mondo della scuola si è soffermato anche il Presidente dell’IRRE-VDA, Gianmario Raimondi. “Viene da chiedersi quale possa essere il futuro in un ordinato modello di progettazione curricolare  nel momento in cui ai piani alti del sistema non si programma affatto, o si programma in maniera contraddittoria” ha evidenziato riferendosi al “Ritorno al maestro unico” oltre che all’abolizione della SSIS, senza la sostituzione di un piano alternativo. “La faccia positiva dell’istituto dell’Autonomia, primariamente nel suo senso legislativo-scolastico, ma nella nostra regione, anche nel suo senso politico, consente ancora di poter ragionare in termini progettuali perlomeno ai livelli più bassi e operativi del sistema, e permette di delineare obiettivi e azioni didattiche ad essi coerenti anche laddove si avverte la carenza di indicazioni coerenti “a monte”.
E riallacciandosi al tema del convegno ““Curricolo – Curriculum. Contesti ed esperienze, storia e prospettive“ ha evidenziato come “Un elemento di progettazione come il curricolo diventa ancora più importante in momenti di cambiamento che sembrano particolarmente difficili per la scuola”.

Ad evidenziare, infine, il valore e l’importanza della due giorni di riflessione e confronto di Saint-Vincent è stata Irene Bosonin, Direttore dell’IRRE VdA, “Si tratta di un’offerta e un’occasione, forse unica in Italia in quanto rivolta a  tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado – ha evidenziato Irene Bosonin – E’ un appuntamento che permette un confronto con autorevoli voci della comunità scientifica e con esperienze innovative di tutto rilievo. Non si pone dunque come un’operazione di immagine ma rappresenta un fondamentale momento di formazione. Il tema scelto, da tempo al centro del dibattito pedagogico, è di estrema attualità se inteso come modo per interpretare i cambiamenti e i nuovi strumenti che toccano la scuola”.

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