All'Istituto dell'assegno vitalizio andranno 4,4 milioni di euro di cui 2,2 nel 2018 e altrettanti nel 2019. Bocciati gli emendati di Alpe, Gruppo Misto e M5S che chiedevano la soppressione dell'articolo della finanziaria.
"Abbiamo recepito la proposta dell'Ufficio di Presidenza – ha spiegato Perron – Immaginiamo di intervenire in modo definitivo su questa materia che non crea popolarità ma è un dovere affrontare anche le questioni spinose. Nel passato erano state fatte previsioni, per vari motivi questi calcoli portano ad avere nell’istituto un disavanzo robusto, legato anche all’allungamento medio della vita.". Il disavanzo di 12 milioni di euro verrà coperto per due terzi confermando fino al 2027 le riduzioni ai vitalizi messe in atto l'anno scorso "per il resto ci siamo presi la responsabilità di intervenire".
L'emendamento del gruppo Alpe e Gruppo Misto prevedeva lo spostamento dei 4,4 milioni di euro per interventi sulla ferrovia mentre il M5S destinava queste risorse al Fondo per l'inclusione sociale. "La proposta che noi facciamo è il fondo deve autoalimentarsi. Non è più il momento dei diritti acquisiti" spiega Albert Chatrian di Alpe. "Continuiamo ad alimentare i privilegi di persone che li hanno acquisiti in periodi di vacche grasse" sbotta Roberto Cognetta del M5S.
