Chi è l’autrice che quest’anno ha vinto il Premio Strega e perché è un caso così particolare? Questa sera, lunedì 4 dicembre alle 18, al teatro Splendor per il secondo appuntamento della Saison Culturelle Littérature, si parla di Ada D’Adamo che ha vinto il Premio Strega 2023 con il suo romanzo Come d’aria (Elliot, 2023). Una vera sorpresa e non solo perché vinto postumo, dato che nella storia del premio era già avvenuto tre volte: nel 1959, con Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa, nel 1986 con Rinascimento privato di Maria Bellonci e nel 1995 con Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia. Ma non è solo questo l’elemento particolare: si tratta di un romanzo d’esordio e pubblicato da una casa editrice indipendente e, come se non bastasse, il romanzo ha vinto con 185 voti, una maggioranza schiacciante.
Ospiti della serata organizzata con la collaborazione della Fondazione Bellonci, la scrittrice e giornalista per “La Repubblica” e “La stampa” Elena Stancanelli e Chiara Bersani, performer e autrice italiana nel teatro di ricerca e della danza contemporanea, vincitrice del premio UBU nel 2018. Conduce l’incontro Laura Marzi, autrice e critica letteraria.
Ada D’Adamo era una ballerina, una coreografa, una studiosa di danza. Eppure, Come d’aria ha tutte le potenzialità per aggiudicarsi il premio, per sovvertire il sistema e riscrivere le regole del gioco. L’autrice parla di sé e di sua figlia Daria affetta da oloprosencefalia e racconta la verità sulla cura: una maledizione di fatica, di impossibilità e un’esperienza d’amore illimitato. Il cuore della storia sta tutto nel rapporto madre-figlia, un connubio impossibile tra il desiderio di liberarsi del fardello e quello di garantire la miglior vita possibile alla persona malata.
Come d’aria è un testo che parla di diritti, di denunce, di disagi invisibili. D’Adamo però non ha vinto solo perché racconta di una verità tragica, ha vinto anche perché in questa ricerca intrapresa attraverso la scrittura, ha saputo trovare una bellezza straziante. Nelle pagine sulla sua malattia – un cancro al seno – e sulla guerra che ha combattuto ogni giorno per vincere il disgusto, la reticenza, l’indifferenza riservate a Daria, si nasconde anche tanta bellezza.