Un luogo della memoria valdostana dove riposano grandi personaggi di scienza, cultura e della politica valdostana. Ma anche i canonici di Sant’Orso, oppure Edoardo Crotti di Costigliole (il Conte Crotti che a metà Ottocento ne finanziò l’ampliamento), o ancora l’inventore Innocenzo Manzetti e Émilie Argentier, la giovane alpinista che nel 1839 – ad appena 14 anni – fu la prima donna a scalare il Monte Émilius dandogli, di fatto, il nome.
In occasione della festività di Ognissanti e della Commemorazione dei defunti – del 1° e 2 novembre – il Cimetière de Saint-Ours di Aosta ha aperto straordinariamente le sue porte, tutti i giorni. A comunicarlo è l’Associazione Amis du Cimetière de Saint-Ours. Il sito rimarrà aperto fino a domenica 5 novembre, dalle 9.30 alle 17.30. Domani, 3 novembre alle 15 verrà invece celebrata la Santa Messa nella cappella all’interno.
Il cimitero, un piccolo scrigno a pochi passi dal centro di Aosta, non ospita però solo “nomi noti”. Anzi: “È da sempre un luogo di inclusione” spiega Iris Morandi, la presidente dell’Associazione che da dodici anni si prende cura della sua manutenzione. Aperto nel 1782 – e chiuso nel 1930, quando è stato inaugurato il cimitero monumentale nella zona del Montfleury -, il Cimetière du Bourg ospita infatti “tombe di ebrei, di areligiosi, anche di suicidi – dice ancora Morandi -, che hanno trovato ospitalità come tutti gli altri”.