In una galassia lontana, lontana…misteriosi lampi di onde radio dallo spazio profondo…è il titolo dell’incontro organizzato dalla Biblioteca regionale nell’ambito delle BiblioRencontres 2019 Sciences con l’astrofisica Marta Burgay.
L’incontro, previsto per venerdì 29 novembre 2019, alle ore 21, si terrà presso il Salone Maria Ida Viglino di Palazzo regionale in Piazza Deffeyes 1.
Il 24 luglio del 2001 uno strano, brevissimo segnale radio raggiungeva la Terra, dopo un viaggio interstellare di centinaia di migliaia di anni. Si trattava del primo FRB, acronimo dell’inglese “Fast Radio Burst”, Lampo Radio Veloce, mai scoperto. Ma che cos’è un FRB? Oggi, grazie a radiotelescopi di nuova generazione, ne abbiamo captati quasi un centinaio, ma la loro natura è ancora al centro di un ampio dibattito scientifico. Vista la brevità dei segnali e l’enorme energia che trasportano. In un millesimo di secondo rilasciano la stessa energia che il Sole emette in un intero giorno. Le teorie più accreditate chiamano in causa i Buchi Neri o le loro “sorelle minori”, le Stelle di Neutroni, corpi celesti dall’immensa gravità e con intensissimi campi magnetici. Ma non mancano le teorie più esotiche, che vanno dalle stelle di Quark, a particelle di materia oscura, fino addirittura… agli alieni!
Marta Burgay è un’astrofisica italiana nata ad Aosta. Laureata e dottorata in Astronomia all’università di Bologna, è attualmente ricercatrice presso INAF-Osservatorio astronomico di Cagliari, dove si occupa principalmente di radioastronomia e, in particolare, di pulsar. Dal 2015 è Presidente e membro (dal 2008) del Comitato Scientifico della Fondazione Clément Fillietroz, che gestisce l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta e il Planetario. E’ (co)autrice di 140 articoli pubblicati su riviste internazionali. Con referee (tra cui 4 su Nature e 5 su Science) che hanno ricevuto un totale di quasi 10.000 citazioni, oltre a numerose comunicazioni scientifiche telematiche. Vanta, inoltre, un’ampia esperienza come conferenziera e divulgatrice.
Nel 2003, insieme a un team internazionale, ha rivelato l’esistenza della prima pulsar doppia che le è valsa, tra gli altri, il premio Descartes. Prestigioso riconoscimento della Commissione europea che premia i più importanti risultati scientifici e tecnologici ottenuti grazie alla ricerca cooperativa nel contesto europeo. La doppia pulsar, che prende il nome di PSR J0737-3039A/B dalla sua posizione celeste, è ad oggi l’unico sistema a noi noto in cui due pulsar, stelle molto piccole e estremamente dense, sorte di buchi neri mancati, ruotano l’una attorno all’altra emettendo, entrambe, regolari impulsi di onde radio (da cui il nome). Le due stelle sono così vicine tra di loro da compiere un’intera orbita in appena 2.4 ore. Grazie alle sue peculiari caratteristiche, la pulsar doppia permette di sondare lo spazio-tempo e di mettere alla prova le teorie della relatività einsteiniana con un livello di dettaglio mai raggiunto prima.
Per informazioni: Biblioteca regionale Bruno Salvadori, via Torre del Lebbroso 2, Aosta. Tel. 0165-274802 email: pib.adulti@regione.vda.it