The Studio Verrès festeggia i suoi primi trent’anni con un doppio spettacolo

L’appuntamento – al Grand Hotel Billia di Saint-Vincent – è per domenica 25 maggio. Sul palco, 150 ballerine e ballerini – dai tre anni fino ai partecipanti ai corsi avanzati – che si esibiranno per celebrare i 30 anni della scuola di danza di Verrès.
The Studio Verrès - danza - ballo

Un doppio spettacolo, per festeggiare i 30 anni di attività di The Studio Verrès. L’appuntamento – al salone “Gran Paradiso” del Grand Hotel Billia di Saint-Vincent – è per domenica 25 maggio. Alle 16, tutto è pronto per lo spettacolo dei bambini, mentre alle 20.15 è in programma quello degli adulti.

In totale, saranno 150 le ballerine ed i ballerini – dai tre anni fino ai partecipanti ai corsi avanzati – che si esibiranno per celebrare i 30 anni della scuola di danza di Verrès.

Per questo, in scena andrà una vera e propria “macchina del tempo”, come spiegano gli organizzatori: “Era il 1995 quando, dalla passione di Mariangela, nacque una scuola. All’inizio erano solo dodici allieve, ma bastava uno specchio, un tappeto e un cuore grande per immaginare tutto ciò che sarebbe venuto”.

“La primissima lezione si è svolta in un’aula semplice, con il pavimento che scricchiolava e le pareti spoglie, ma piena di possibilità – dicono ancora da The Studio –. Poi la scuola è cresciuta, ha cambiato spazi e orizzonti”.

E di orizzonti ne sono stati attraversarti molti: “Le ragazze della scuola hanno danzato su palcoscenici importanti: tre volte a The Look of the Year, di cui due edizioni all’Ariston di Sanremo, storico teatro del Festival della Canzone Italiana. Mariangela ha curato la regia moda, mentre le allieve danzavano come corpo di ballo in uno degli eventi di moda più seguiti al mondo. Oggi, alcune ballerine portano la loro arte in Canada, Australia, Germania e hanno vissuto esperienze indimenticabili, come una tournée a Dubai, facendo volare lontano lo spirito della scuola”.

Ma, anche questo, è un ennesimo nuovo inizio: “E adesso… ballano qui anche le figlie delle prime allieve – spiegano ancora gli organizzatori –. Perché i sogni veri non finiscono: si trasformano, crescono e danzano ancora”.

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