Cambiare la denotazione della parola “sfida”, attraverso le arti performative, passando dalla sua accezione più negativa e pericolosa – quella racchiusa nella sua traduzione inglese, la challenge dei social, vissuta come molto vicina alla dinamica del controllo e del bullismo – ad una più propositiva, costruttiva e liberatoria.
È questo l’obiettivo del progetto Challenge – Il linguaggio e il suo doppio, cinque appuntamenti dedicati a giovani e giovanissimi coinvolgendo tre classi del Liceo classico artistico e musicale di Aosta con laboratori e workshop seguiti da momenti gratuiti aperti a tutti.
Ad organizzarlo, Teatro instabile di Aosta sostenuto dall’Assessorato per i Beni e le attività culturali, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dal progetto europeo circusnext – European Circus Label, da Plus Aosta e dal Comune di Aosta.
Il primo appuntamento, “Il corpo reale per la danza”, è in programma martedì 28 ottobre nello Spazio Plus. La mattina, i ragazzi saranno coinvolti nel workshop proposto da Zed Festival, dove saranno guidati alla scoperta delle tecnologie di motion capture e digitalizzazione del corpo per la creazione di avatar 3D. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, gli avatar realizzati e animati verranno posizionati in un ambiente 3D e la scena creata verrà mostrata al pubblico. L’ingresso è libero e gratuito.
“Vogliamo partire dalla parola challenge, sfida appunto, per invitare i ragazzi a riflettere sull’inversione del senso che la parola porta con sé, sulla appropriazione in positivo del termine che attiene ad una propria volontà e non all’accettazione della volontà altrui: un modo per invitare al pensiero, alla raccolta delle proprie forze interiori e fisiche che non siano una prova di potenza ma un esercizio di grazia, una possibilità di azione e di miglioramento personale”, spiegano gli organizzatori del Teatro instabile di Aosta.


