Cambiamenti climatici, prosegue lavoro Espace Mont Blanc per diventare punto di riferimento

Supportato da circa 30 enti di ricerca scientifici, tecnologici e istituzionali, l'Espace Mont Blanc, oltre a voler sostenere uno sviluppo sostenibile dei territori, vuole diventare un punto di riferimento per i cambiamenti climatici sull'arco alpino
Espace Mont Blanc
Ambiente

Le Alpi come laboratorio per analizzare il cambiamento climatico e mettere in atto pratiche di adattamento. Si chiama AdaPT Mont Blanc il progetto di cooperazione territoriale Alcotra Italia Francia avviato nel 2007 e che ha potuto contare per i successivi tre anni su 1,3 milioni di euro circa. Un’iniziativa che ora proseguirà con un piano d’azione presentato oggi nel corso di una conferenza stampa dai vice presidenti della conferenza transfrontaliera Mont Blanc, il presidente della Regione Valle d’Aosta Erik Lavevaz, il sindaco di Chamonix Erik Fournier e il capo dei servizi di economia, turismo e innovazione del Canton del Valais, Erik Bianco.

Supportato da circa 30 enti di ricerca scientifici, tecnologici e istituzionali, l’Espace Mont Blanc, oltre a voler sostenere uno sviluppo sostenibile dei territori, vuole diventare un punto di riferimento per i cambiamenti climatici sull’arco alpino, sia per i ricercatori che per gli attori economici e le popolazioni locali.

“La Roadmap mira a capitalizzare le iniziative climatiche comuni portate avanti dai nostri territori nel corso degli anni.  – ha sottolineato il presidente della Regione Lavevaz. Ricordando il progetto AdaPT Mont-Blanc, che nella nostra regione ha coinvolto Arpa e Fondazione Montagne Sicura. “Questo progetto ha fornito importanti risultati di conoscenza, attraverso il Rapporto sul clima e di monitoraggio, attraverso l’integrazione dell’Osservatorio del Monte Bianco. Siamo finalmente arrivati ​​a uno strumento di supporto alle decisioni, vale a dire la “cassetta degli attrezzi per la pianificazione del territorio”.

Lavevaz ha quindi citato due temi: l’acqua e la siccità. “Se in inverno e in autunno possiamo osservare un aumento della portata dei torrenti, è in estate che gli impatti saranno più forti, potendo ridurre la portata naturale del 30-50%”.  Sui ghiacciai invece il presidente ha ricordato nella nostra regione si sia passati da una superficie coperta di 188 km2 del 1975 à 120 km2 nel 2020. “Ogni anno perdiamo l’equivalente del centro storico di Aosta, 2 km2”.

Il sindaco di Chamonix ha invece parlato degli impatti del cambiamento climatico sugli ecosistemi, le attività sportive e il tessuto economico dell’Espace Mont Blanc. “Abbiamo una grande ricchezza naturale che dobbiamo sapere fare fruttare” ha detto Erik Fournier. Il collega svizzero Erik Bianco ha invece sottolineato la necessità di ripensare il modello degli impianti sciistici per “garantire uno sfruttamento duraturo e per mantenere le popolazioni a vivere in montagna”.

Il piano d’azione dell’Espace Mont Blanc prevede di capitalizzare le conoscenze acquisite durante il progetto AdaPT Mont Blanc, integrare quelle conoscenze di nuovi contenuti e nuovi temi,  sempre con un approccio multidisciplinare, e di formare, informare e sensibilizzare

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