La maggioranza propone, nella discussione con l’opposizione si trova una “quadra” per emendare, con un obiettivo: non perdere il “treno” per creare, ad Aosta, due Comunità energetiche rinnovabili.
Ovvero, le cosiddette “Cer”: “un’associazione tra cittadini, attività commerciali, imprese (la cui partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale), enti territoriali ed autorità locali che decidono di unirsi per produrre e condividere energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, proveniente da impianti alimentati da fonti rinnovabili”, si legge sul sito di Unioncamere.
Nell’illustrare l’ordine del giorno in Consiglio comunale, il capogruppo Pcp Fabio Protasoni spiegava: “Tanti comuni sono alla soglia della partenza, con delle Cer già costituite. L’atto che vi presentiamo propone di partire, di metterci nelle condizioni organizzative, amministrative ed economiche per farlo. Anche perché c’è un percorso positivo anche con la Reg e una linea di partenza. La proposta è quella di impegnare la Giunta a dare una priorità nell’individuare gli scenari più adatti per cominciare. È un’occasione che non possiamo perdere”.
Suggerimento colto al volo dai banchi dell’Esecutivo: “La formazione delle Cer è contenuta anche nel Piano d’azione per l’energia sostenibile – ha replicato l’assessore alla Mobilità Loris Sartore –. Rappresentano una rilevante opportunità per cambiare i paradigmi di produzione e consumo dell’energia. Fino a qualche anno fa eravamo abituati ad essere solo consumatori, i cittadini avevano ruolo passivo. Con la diffusione dei pannelli fotovoltaici sono invece divenuti soggetti attivi e anche produttore. I cosiddetti prosumer”.
“Approfondendo il discorso – ha aggiunto Sarah Burgay, consigliera Pcp –, aderire alle Cer già offre un vantaggio ambientale, è una delle tappe per andare verso decarbonizzazione sostituendo i consumi fossili con quelli da rinnovabili. Poi, c’è un vantaggio economico per i partecipanti”.
Qualche “tafferuglio” c’è stato. Dai banchi dell’opposizione Roberta Carla Balbis, La Renaissance, ricorda: “Nel Consiglio del marzo 2022 avevamo presentato una mozione, accolta all’unanimità, in cui davamo per scontato che la Giunta stesse già lavorando in questa direzione. Troviamo questo ordine del giorno ridondante rispetto a qualcosa che pensavamo già in corso”.
Incomprensioni poi riassorbite con un emendamento, e l’impegnativa per la Giunta di “dare priorità alla promozione e all’individuazione degli scenari più adatti alla costituzione di due Cer nel proprio territorio, una per ogni cabina primaria, con il coinvolgimento delle altre Amministrazioni sottese dalle stesse cabine, cittadini, associazioni e imprese.
Ma anche “ad individuare le risorse umane ed economiche per dare avvio al percorso di costituzione delle Cer anche attraverso soggetti esterni all’Amministrazione in grado di supportarla nelle diverse fasi progettuali, a sostenere l’attività in corso mediante il gruppo di lavoro costituito dal Celva e la Regione” ma anche “ad avviare una campagna di comunicazione verso i cittadini per informare sulle opportunità e sulle caratteristiche generali delle Cer” e “a promuovere iniziative di studio e riflessione sul tema”.
La nota a margine la mette Bruno Giordano, Lega: “Abbiamo una partecipata regionale che nel 2022, visti i numeri del bilancio, potrebbe attuare una serie di attività senza violare le norme – ha detto, ed il riferimento a Cva era esplicito –. Lo potrebbe fare, è nel suo mandato istituzionale. O prendiamo atto di certe cose o facciamo dei gran bei discorsi tra noi, sperando che qualcosa possa accadere”.