In arrivo una nuova legge sui danni da fauna selvatica

Secondo quanto riferito in aula il numero dei capi per cui è stata presentata una richiesta di indennizzo sono 66, ma non si dispone di un dato reale sulle effettive predazioni del lupo.
Lupi foto di Giovanni Carnemolla
Ambiente

Una nuova legge sui danni da fauna selvatica e sulle relative misure di prevenzione per dare maggiore sostegno agli agricoltori, in attesa anche della conclusione dell’iter dell’Unione europea per il declassamento dello status del lupo da specie “strettamente protetta” a “protetta”. Ad annunciarla in Consiglio regionale è stato ieri, mercoledì 22 maggio, l’Assessore regionale all’Agricoltura Marco Carrel, tornando a parlare della presenza del lupo. 

“Gli allevatori possono ricorrere a delle misure di protezione, anche combinate (recinzioni elettrificate, dissuasori acustici e luminosi, cani da guardiania, collari anti lupo dotati di ultrasuono e di led luminosi molto intensi), che rientrano in quelle previste dalla delibera 1407/2021 che riconosce un contributo regionale del 90% per una spesa massima ammessa di 2mila euro” ha ricordato Carrel. La questione è affrontata anche dal recente Piano regionale faunistico-regionale. “È stata data particolare attenzione alla necessità di promuovere protocolli locali specifici che contengano i criteri e gli obiettivi per gestire in maniera tempestiva, a livello locale, le criticità legate alla presenza del predatore, al fine di assicurare la convivenza del lupo con le attività agricolo-pastorali. – ha proseguito l’Assessore –  Infine, si sta lavorando, di concerto con le altre Regioni, per cercare di riattivare l’iter per fare approvare in via definitiva il Piano nazionale di gestione del lupo che è fermo da troppo tempo ormai”.

Secondo il consigliere Christian Ganis della Lega Vda “le misure di prevenzione per cui erano stati stanziati 70mila euro non hanno sortito gli effetti auspicati. Ad oggi, il numero dei capi per cui è stata presentata una richiesta di indennizzo sono 66 ma non si dispone di un dato reale sulle effettive predazioni. Le misure di prevenzione, ancorché da aggiornare, sono dei palliativi: gli allevatori chiedono di poter svolgere il proprio lavoro in tutta serenità rientrando a settembre nelle stalle con tutti i capi e non solo quelli rimasti”.

Una risposta

  1. Senza parlare della strage di animali selvatici operata dai lupi.
    Chissà perché cervi, caprioli, ecc. debbano essere ritenuti di serie B e quindi assolutamente sacrificabili dai fans del lupo_a_tutti_i_costi. In Valle, prima del ritorno del lupo, si era creato un equilibrio naturale ed erano molte le occasioni di incontrare fauna di pregio. Ora, in giro per sentieri e per boschi si trovano solo, spesso e volentieri, ossa spolpate.

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