Con il venir meno della siccità rientrano in molte zone della nostra regione le emergenze idriche. Se, infatti, fino a febbraio la situazione era particolarmente critica per tutto il territorio regionale, già a marzo e aprile la situazione era migliorata sui settori centro-occidentali della Regione, mentre presentava a inizio maggio ancora delle criticità “significative” nel settore sud-orientale, che sono poi rientrate con le precipitazioni di maggio. Al momento persiste una “severità moderata” sulla ricarica delle falde acquifere della bassa valle.
A fare una fotografia dello status quo è l’Osservatorio regionale crisi idrica, che si è insediato oggi.
Se l’estate 2022 è stata caratterizzata da caldo estremo e siccità, quella che si aprirà a giorni potrebbe essere piovosa. “Le previsioni climatologiche prospettano un mese di giugno più piovoso della media climatologica e con temperature nella media. Luglio e agosto sembrano poter essere mesi in media o lievemente superiori alla media sia come precipitazione che come temperatura”. Caldo e poco pioggia sono attesi invece per il mese di settembre.
L’Osservatorio regionale crisi idrica è stato istituito nelle scorse settimane dalla Giunta regionale e dovrà monitorare l’evoluzione della situazione e l’efficacia delle misure adottate e proporre misure di adattamento e di adeguamento degli interventi per fare fronte alla crisi idrica determinata dall’anomalo andamento delle stagioni invernali 2021/2022 e 2022/2023. Del nuovo organismo fanno parte oltre agli Assessori alle Opere pubbliche, Territorio e Ambiente Davide Sapinet e all’Agricoltura e Risorse naturali Marco Carrel, che ne coordinano congiuntamente il funzionamento, i rappresentanti dei Dipartimenti Programmazione, Risorse idriche e Territorio, Ambiente, Sviluppo economico ed Energia, Agricoltura, Sanità e Salute, Turismo, Sport e Commercio, del Centro Funzionale Regionale, del BIM e dell’ARPA Valle d’Aosta e del Cpel.
“L’acqua è una risorsa rinnovabile, – evidenzia l’Assessore Davide Sapinet – ma la variazione dell’entità delle precipitazioni, abbinata ad un anomalo innalzamento delle temperature, possono determinare condizioni di difficoltà negli approvvigionamenti irrigui e potabili e determinare anomali distribuzione delle portate dei corsi d’acqua. La crisi idrica del 2022, generata da una contingenza meteorologica, rappresenta bene la crisi climatica che ci aspetta nei prossimi anni. Sta suonando un campanello di allarme che non possiamo trascurare. La crisi idrica è un fatto strutturale e non solo emergenziale da affrontare con un programma di interventi a medio/lungo periodo da affiancare a provvedimenti immediati volti a ridurre gli effetti contingenti della scarsità di precipitazioni atmosferiche”.
“Numerose – aggiunge l’Assessore Marco Carrel – sono le segnalazioni di problematiche sottolineate dai Consorzi di miglioramento fondiario alle quali è necessario dare delle risposte. Nel breve termine sono stati messi in atto dal nostro Assessorato interventi mirati al fine di risolvere questioni più immediate. Nel medio-lungo termine bisognerà prevedere una programmazione sistematica ed efficace che deve necessariamente prevedere il coordinamento e la collaborazione dei due assessorati. In prima istanza rimane ovviamente basilare andare ad analizzare la situazione attuale per constatare dove la crisi colpisce maggiormente così da poter guidare e orientare gli investimenti che si dovranno fare in futuro”.