Siccità: problemi in agricoltura e nel settore idroelettrico

Nel settore agricolo sono pervenute alcune richieste di anticipare il periodo dei prelievi per fare fronte alle importanti siccità locali determinate dalla riduzione delle piogge. Segnalazioni di forti riduzioni dei prelievi sono arrivate anche nel settore idroelettrico.
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Ambiente

Con uno stock idrico nivale dimezzato, il Centro funzionale con la collaborazione dell’Arpa Valle d’Aosta prevede per i prossimi mesi uno stato di siccità prevista da media a severa. Se nel settore potabile, attualmente, non sono state segnalate gravi criticità, nel settore agricolo sono pervenute alcune richieste di anticipare il periodo dei prelievi per fare fronte alle importanti siccità locali determinate dalla riduzione delle piogge. Segnalazioni di forti riduzioni dei prelievi sono arrivate anche nel settore idroelettrico.

A scattare una fotografia della situazione attuale è stato l’Assessore regionale alle Opere pubbliche Carlo Marzi.

“Per il settore potabile, si prevede di iniziare a valutare l’approntamento dei sistemi di prelievi temporanei dai corsi d’acqua superficiali, da attivare in caso di necessità;  – ha spiegato in Consiglio regionale l’Assessore – per il settore irriguo sarà avviata una campagna di sensibilizzazione volta a condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità la riduzione dei prelievi lungo ciascuna asta fluviale da parte di tutti i derivatori e di procedere, laddove necessario, anche a riduzioni delle portate di deflusso minimo vitale a valle delle derivazioni – per periodi temporali limitati, sia nei quantitativi che nelle modalità- al fine di assicurare livelli minimi di approvvigionamento delle colture e la salvaguardia dei corsi d’acqua; per il settore idroelettrico si prenderà in considerazione la richiesta di revisione temporanea delle modalità di calcolo delle portate di deflusso minimo vitale”.

L’Assessore è poi tornato sul disegno di legge sul servizio idrico integrato. “Per sostenere il programma di interventi, in un arco temporale trentennale, è necessario assicurare al Bim i finanziamenti necessari” ha evidenziato Marzi. “Sono previsti due strumenti di finanziamento oltre a quelli europei, statali o regionali: la possibilità di accedere da parte del Bim a mutui che potranno essere coperti dalla Regione sia in conto capitale che in conto interessi; l’utilizzo dei sovracanoni percepiti dal Bim e relativi alle concessioni di derivazioni che ammontano come disponibilità a circa 15 milioni annui, dei quali restano disponibili per investimenti sul servizio idrico integrato circa 4,5 milioni di euro”. Nella legge di stabilità regionale del 2021 sono stati messi in disponibilità 2 milioni di euro per investimenti e ulteriori 4 milioni di euro annui arriveranno “operando sui canoni delle grandi derivazioni di acqua a scopo idroelettrico con un disegno di legge relativo ai canoni demaniali che sarà presentato a breve”.

Per il settore potabile, la Regione non prevede la realizzazione di nuovi invasi, ma sarà invece necessario intervenire sulla capacità di immagazzinamento delle acque dei serbatoi di distribuzione che vanno sicuramente potenziati e sulla riduzione delle perdite e degli sprechi.

“I dati segnalano un trend in crescita delle perdite di acqua rispetto al 2018 ed è quindi essenziale gestire al meglio la rete di distribuzione idrica”.  ha replicato il consigliere della Lega Vda Christian Ganis – “Importante anche attivare opportune politiche di sensibilizzazione riv0lte alla popolazione sull’utilizzo consapevole dell’acqua”.

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