Sarà la comunità di Brusson, con i suoi poco meno di mille abitanti, la destinataria principale della duplice linea progettuale finanziata dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. L’obiettivo dell’amministrazione è però unico e coincide con il tentativo di riposizionare il paese come destinazione di ampia attrattiva turistica in collaborazione della popolazione locale.
L’iniziativa fa seguito ad altre proposte delle quali il Comune è stato negli anni capofila quali per esempio l’itinerario ciclabile “Monte Rosa Bike Paradise” e l’evento “Acqua viva“, parte del più ampio “Territori in luce“; ma non è da dimenticare nemmeno il “Museo diffuso, digitale e sostenibile” che ha visto interessata l’intera Val d’Ayas.
La “Brusson co-working Station”
L’ultima proposta in ordine cronologico concerne la creazione di una “Brusson co-working Station” previ recupero e arredo dei locali dell’ex posta di proprietà comunale, per la quale l’amministrazione ha aderito al bando denominato “Pianeta-Missione-Aprire a scenari internazionali”.
“Nel contesto del progetto Interreg denominato ‘Spazio Alpino’ è stata eseguita un’analisi delle opportunità di sviluppo socioeconomico nell’ambito dello smart-working – rammenta l’assessore Lavori pubblici e ambiente, Claude Lévêque -. Questa ha fatto emergere la necessità di spazi che possano dare risposta a questa esigenza, oltre che un servizio ai nuovi abitanti o nomadi digitali che scelgono il territorio alpino come meta per trascorrere periodi sempre più lunghi se non, in taluni casi, per trasferirsi stabilmente”.
Grazie alla partnership con il Consorzio Turistico Val d’Ayas, l’auspicio di Brusson è dunque quello di andare a creare e a gestire un luogo dotato di postazioni di lavoro singole e una sala riunioni per workshop, laboratori, seminari e attività varie. Questo consentirebbe tanto ai turisti quanto ai residenti che praticano il proprio mestiere da remoto di spostarsi stabilmente in loco, con conseguenti ricadute positive in termini economici e sociali su tutto il territorio.
“Il progetto ha come primo obiettivo il recupero di un locale di proprietà del Comune di circa 50 metri quadri di ampiezza, che negli anni abbiamo invano cercato di mettere all’asta o vendere e che per noi rappresenta un costo amministrativo aggiuntivo – precisa ancora Lévêque -. L’ambiente si trasformerà così in un vero e proprio servizio polivalente gestito in modalità smart tramite accessi automatici con credenziali ricevute in fase di prenotazione”.
Dopo la presentazione della domanda e la chiusura delle candidature, Brusson dovrà però attendere ancora qualche mese per sapere se la sua “Brusson co-working Station” potrà beneficiare di un finanziamento dedicato.
“Anche qualora non dovessimo vincere avremmo dalla nostra un’idea progettuale che potrebbe essere utilizzata per la richiesta di altri contributi magari versati all’aspetto della digitalizzazione, che intendiamo curare fornendo la struttura di una connessione veloce tramite fibra – anticipa Lévêque -. Ovviamente attirare nuovi utenti è per noi una forma di contrasto allo spopolamento e alla perdita di servizi essenziali, che stiamo tentando di mantenere e implementare per esempio attraverso la collocazione di una tata famigliare all’interno della nostra scuola prevista in primavera”.
Il riposizionamento turistico di Brusson
Brusson è peraltro reduce dall’ottenimento di 10mila euro di fondi a sostegno del progetto “Comunità responsabile e attiva per la strategia di riposizionamento turistico della destinazione“. Il tutto a fronte di una richiesta di copertura pari a 20mila euro facente capo al bando della Fondazione Compagnia di San Paolo “Partecipazione civica attiva: linee guida per le pratiche collaborative”.
“Siamo molto felici di questo risultato perché si tratta per noi del terzo bando che vinciamo come Comune capofila e del quarto cui abbiamo preso parte nel corso degli anni – commenta l’assessora Turismo, manifestazioni e istruzione, Roberta Lucia Esposito Sommese -. Tutte queste iniziative hanno avuto come loro fil rouge la valorizzazione delle potenzialità che il nostro territorio può offrire a un target turistico ben preciso”.
I fondi ottenuti verranno sfruttati per mettere in piedi momenti di co-progettazione e comunità che coinvolgano l’intera popolazione locale nello studio di possibili interventi di riqualificazione di strutture e aree comunali a oggi poco utili.
“Puntiamo a ricreare un senso di appartenenza che possa dare nuovo stimolo al tessuto economico di tutto il comune – spiega ancora Esposito Sommese -. Attraverso queste attività comuni e condivise speriamo di incentivare, lungo tutto il prossimo anno, la partecipazione attiva di tutta la cittadinanza”.