La strada è tracciata. Entro il 2031 tutti i comuni valdostani convergeranno verso un’unica tariffa regionale dell’acqua. “È una questione di equità – spiega Joël Creton, presidente del Bim, il Bacino imbrifero montano della Dora Baltea che si occupa del servizio idrico integrato -. Oggi in Valle d’Aosta abbiamo 74 tariffe diverse, influenzate da diversi fattori tra cui le manutenzioni e gli investimenti fatti in passato, e il costo medio dell’acqua è compreso tra 1,60 e 1,80 euro al metro cubo. Ci sono comuni che stanno sotto questo valore e altri che lo superano. Convergere verso un’unica tariffa porterà degli aumenti per chi oggi paga meno e delle riduzioni per chi paga di più”.
L’arrivo ad un’unica tariffa s’inserisce in un percorso più ampio. Nel 2022, come deciso dai sindaci valdostani, è nata la Sev srl, la Société des eaux valdôtaines, società in house del Bim, che con l’inizio del 2026 subentrerà nella gestione del servizio idrico integrato di tutti i comuni della Valle, fino ad oggi in mano ai Comuni e alle Unité des Communes. Un passaggio obbligato per adempiere alle disposizioni europee e nazionali a cui ha fatto eco l’aumento delle bollette. Perché?
Partendo dal presupposto che, per legge, tutti costi del servizio idrico integrato devono essere pagati dai cittadini, “le tariffe dei comuni stanno cambiando perché in passato tutta una serie di costi legati al servizio finivano nel bilancio del Comune senza essere correttamente divisi e applicati all’utenza. Ora, con un unico gestore, questi costi non scappano più”, spiega Creton, facendo l’esempio delle assicurazioni sugli acquedotti e sulle fognature – i Comuni ne hanno una unica per tutti i beni – o dei controlli e della pulizia che il personale comunale faceva sulle vasche.

A ciò si aggiungono l’aumento del 7,7% dovuto all’inflazione e l’aspetto degli investimenti. “La norma regionale prevede che tutti gli investimenti finiscano in tariffa fatti salvi quelli finanziati dal Bim, tramite i fondi dei sovracanoni, dalla Regione, dallo Stato e dall’Europa – prosegue il presidente del Bim -. Finché riusciamo a trovare le risorse per finanziare gli investimenti questi non finiscono in tariffa. Nel momento in cui queste risorse, che non sono infinite, non si troveranno più per la totalità degli investimenti, una parte di questi finirà per forza in tariffa”.
Tariffa che, per Creton, è destinata ad aumentare: “Raggiungeremo tranquillamente una media di 2,20 euro a metro cubo” ma “tutto dipenderà da quanti fondi riusciremo ad intercettare per gli investimenti”, ribadisce, ricordando che fuori Valle il costo al metro cubo “è quasi il doppio e supera i 3 euro”. E aggiunge: “Nel triennio 2022-2024, grazie alla Regione, abbiamo messo a disposizione 60 milioni di euro già tutti assegnati per degli interventi soprattutto legati alle perdite degli acquedotti che saranno ultimati entro il 2030. Per il prossimo triennio gli interventi riguarderanno soprattutto la depurazione e il collettamento. Abbiamo incontrato la Regione che sembra disponibile ad investire altre risorse”.
Tornando alle tariffe, per determinare gli importi da pagare, i conti si fanno seguendo “un metodo tariffario deciso dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che parte dai costi del servizio per definire un sistema complesso che da un lato renda sostenibile la gestione del servizio idrico integrato e dall’altro limiti gli aumenti – spiega Michela Catozzo, direttrice generale della Sev, che è già subentrata nella gestione dell’acquedotto e della fognatura nelle Unité Mont-Émilius, Valdigne, Walser e Mont Rose, nella Plaine di Aosta e nei Comuni di Aosta e Ayas -. Un terzo del nostro fatturato è legato all’energia elettrica, se sale il suo costo sale anche quello dell’acqua. Lo stesso vale per l’aumento del costo del lavoro. Per questo fare squadra con il Bim e con la Regione è importante per trovare risorse da destinare agli investimenti che così non finiscono nelle tariffe”.

Il passaggio della gestione del servizio idrico integrato dalle Unité alla Sev si completerà con l’inizio del prossimo anno. Il 1° luglio toccherà ai 20 comuni delle Unité Evançon e Mont-Cervin, mentre dal 1° gennaio 2026 il cerchio si chiude con i 21 comuni delle Unité Grand-Combin e Grand-Paradis. “Per i cittadini cambia il riferimento – spiega la direttrice della Sev, la cui sede si trova a Sarre, in frazione La Grenade -. Per qualsiasi problema dovranno rivolgersi a noi al numero 0165.1875600 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17”. Per le segnalazioni di pronto intervento è stato attivato il numero verde 800 362999, attivo 24 ore 24 per i comuni che sono già passati sotto la Sev.
Tra i progetti futuri della società in house, c’è il raddoppio del personale, che al momento conta 25 dipendenti e l’apertura di due sedi distaccate. “Grazie a una convenzione con l’Unité Mont-Rose apriremo un ufficio e un magazzino a Pont-Saint-Martin, dove c’è l’ufficio di informazioni turistiche, e stiamo cercando una seconda sede distaccata in Alta Valle – conclude Catozzo -. Vogliamo essere più presenti sul territorio anche se il nostro obiettivo è di digitalizzare al massimo le pratiche di modo che l’utente possa fare tutto a distanza senza aver bisogno di venire in sede”.