Alloggi per lavoratori stagionali: Courmayeur approva la variante al Piano Regolatore

Approvata a Courmayeur una variante al Piano Regolatore per creare alloggi destinati ai lavoratori stagionali. Previste anche modifiche per il Parco Bollino.
Courmayeur
Comuni

Annunciata lo scorso marzo, è stata approvata oggi, lunedì 23 dicembre, la variante non sostanziale al Piano regolatore del comune di Courmayeur. Il provvedimento, varato nel pomeriggio dal Consiglio comunale, introduce una destinazione specifica per alloggi dedicati a chi necessita di risiedere nel comune per motivi lavorativi.

Secondo un’indagine condotta tra gli operatori turistici, mancherebbero almeno 400 posti letto per soddisfare le esigenze del settore. “Non sarà questa variante a risolvere completamente il problema – spiega il sindaco Roberto Rota in Consiglio comunale – ma potrà comunque garantire dai 60 agli 80 posti letto. Courmayeur è un territorio dove gli alloggi hanno un valore elevato ed è complesso individuare altre soluzioni.”

Il cambio di destinazione d’uso è consentito esclusivamente per abitazioni destinate a persone con un regolare contratto di lavoro o per ditte e società con sede operativa nel comune, che possano mettere a disposizione tali alloggi per i propri dipendenti.

La variante interessa le aziende e gli alberghi con meno di undici camere e con classificazione fino a due stelle.

L’assessore Alberto Motta sottolinea l’importanza sociale della misura: “Questa è una prima risposta a un problema evidente, condiviso da tutte le località turistiche. In un contesto di costante spopolamento e calo demografico, chi trova lavoro e casa qui potrebbe essere incentivato a stabilire la propria residenza a Courmayeur.”

Altre due varianti non sostanziali approvate

La delibera prevede inoltre altre due varianti non sostanziali. La prima riguarda il Parco Bollino, dove si intende ottimizzare i servizi attraverso un intervento sul fabbricato esistente, con la possibilità di ampliarlo per attività a supporto del parco stesso. “L’edificio potrà essere ampliato per ospitare attività di somministrazione di cibo e bevande,” ha spiegato Motta.

La seconda modifica riguarda i requisiti per i richiedenti della “prima casa”. Il nuovo criterio estende il requisito di residenza all’intero territorio nazionale, con l’obiettivo di prevenire fenomeni di elusione delle normative esistenti.

 

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