Si “sblocca” il Centro Brocherel: ad agosto la gara, poi 3 o 4 anni di lavori

Si sblocca la questione, annosa, del Centro Brocherel. Sarà un edificio dai consumi vicini allo zero, ospiterà 68 posti letto socio-assistenziali e 25 del centro diurno, un ambulatorio per le visite da 750 mq gestito dall’Usl, per un totale di 6.000 mq.
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Per ora è soltanto un modellino. Ma la linea – dopo vent’anni dai primi lavori e un accordo di programma che risale addirittura al 1997 –, è tirata. Il bando di gara per la realizzazione e la gestione del Centro Brocherel, ad Aosta, sarà pubblicato ad agosto, con il termine delle offerte a metà settembre. Poi, dopo tre o quattro anni di lavori la struttura potrà finalmente aprire. E, da lì, partirà la gestione da parte del privato aggiudicatario della gara. Una gestione che durerà 25 anni.

Dopo l’approvazione in Commissione prima ed in Consiglio comunale poi – entrambi sul finire di luglio –, il progetto è stato presentato oggi in conferenza stampa dalle tre parti coinvolte: il Comune di Aosta, la Regione e l’Azienda Usl.

A ricostruire le vicissitudini recenti della struttura è stata Stefania Magro, dirigente dei Servizi sociali del Comune: “La delibera di Consiglio non è un traguardo ma l’inizio di un processo di miglioramento vero della città e dell’intera regione. C’è una lunga storia dietro, questi ultimi anni. Nel 2021 è stato siglato l’Accordo di programma tra le tre parti. Il Comune ha cercato di capire se il privato potesse essere interessato, è arrivata un’unica proposta arrivata dalla cooperativa Consorzio Zenit sociale di Parma”.

Poi, l’inghippo: dopo la versione definitiva del progetto il nuovo Codice degli appalti cambia le carte in tavola. Con il Consorzio a dover consegnare un nuovo progetto, questa volta di fattibilità tecnico-economica, con tanto di progettazione BIM e adeguamento antisismico.

Ora, il punto decisivo: “Riguardo il quadro economico, l’opera costa quasi 16 milioni, otto dei quali a carico del pubblico e qualcosa di più da parte del privato per realizzare l’opera – aggiunge Magro –. Il bando di gara sarà pubblicato ad agosto, con il termine delle offerte fissato nella seconda parte di settembre. Lì capiremo se lo stesso promotore del progetto si aggiudicherà la gara, perché sarà aperta. E, a seguito, partiranno i lavori. E sarà una riqualificazione ad alto livello dell’esistente”.

Un edifico dai consumi vicini allo zero

Ma come sarà, il Centro Brocherel? “Una struttura sicuramente all’avanguardia – ha spiegato invece Clément Clusaz, direttore sostituto SC Tecnico dell’Usl –. Sono state fatte scelte di alto livello qualitativo, e la progettazione verte sui canoni di un edificio nZEB, quindi con un consumo complessivo di energia che tende allo zero. Questo si raggiungerà grazie anche ad un involucro ad alte prestazioni, idoneo sia per il periodo invernale, sia per quello estivo. Oltre all’involucro opaco e trasparente, ci sarà il cappotto termico contro la dispersione del calore”.

Non solo: “Il tutto sarà associato ad un sistema di generazione del calore – ha aggiunto Clusaz –, e si è scelto di non utilizzare fonti fossili ma un sistema a pompa di calore, associato a sistemi di produzione energia elettrica come il grande impianto fotovoltaico da circa 100 kW di picco che sarà installato sul soffitto”.

Ampliare i servizi

La presentazione del Centro Brocherel. Da sx: Claudio Perratone, Clément Clusaz e Stefania Magro
La presentazione del Centro Brocherel. Da sx: Claudio Perratone, Clément Clusaz e Stefania Magro

Il centro polivalente porterà con sé 68 posti letto per la parte socio-assistenziale, distinti in tre nuclei, cui si aggiungono 25 posti letto del centro diurno. Inoltre, il Brocherel ospiterà un ambulatorio per le visite da 750 m2 gestito dall’Usl, per un totale di 6.000 m2 mal contati.

“Questa operazione si inserisce all’interno della riorganizzazione dell’assistenza territoriale – ha spiegato il coordinatore del Dipartimento sanità della Regione Claudio Perratone –. Abbiamo più volte spiegato come stiamo potenziando l’assistenza territoriale, e questa struttura si inserisce perfettamente in questo contesto, portando posti letto nel sistema e andando incontro al fabbisogno regionale sull’assistenza”.

Anche perché, aggiunge, il Brocherel “rappresenta una nuova offerta residenziale che potrà soddisfare un bisogno sempre più sentito: la popolazione invecchia sempre più, le nascite si riducono. I fabbisogni assistenziali richiedono, oltre ai servizi di prossimità, anche strutture residenziali dove trovare accoglienza, servizi socio-assistenziali e sanitari”.

Con una specifica: “Ricordo che il partenariato pubblico-privato non è una privatizzazione né una cessione a terzi – ha chiuso Magro –. È una regolare modalità di scelta del contraente, prevista sia dal precedente sia dall’attuale Codice degli appalti. Significa fare rete tra pubblico e privato per i servizi. E permette di fare davvero molto”.

Via libera in Commissione per il Centro Brocherel. Dopo il Consiglio comunale si andrà verso la gara

23 luglio 2025

Centro polifunzionale di Via Brocherel – foto d’archivio

C’è voluto tempo. Più del previsto. Ma l’atto che “chiude il cerchio” – annoso – per la realizzazione del Centro Brocherel di Aosta è arrivato ad uno snodo decisivo e, si spera, definitivo.

Questa mattina, in sessione congiunta, la seconda e la terza Commissione consiliare del Comune di Aosta hanno infatti approvato la “dichiarazione di pubblico interesse e di fattibilità della proposta di partenariato pubblico privato” per il “completamento di edificazione e alla futura gestione di un centro polivalente socio-sanitario e di un poliambulatorio/centro diagnostico” nell’area tra corso Ivrea, via Brocherel e via Monte Emilius.

In chiaro: il progetto di fattibilità tecnico/economica per la realizzazione del Centro.

Passaggio che, dopo l’approvazione in Consiglio comunale prevista per la prossima settimana, vede “con la dichiarazione di pubblico interesse un’operazione che diventa irreversibile – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto in aula –, perché poi non si potrà che andare a gara, restituendo così una struttura alla città, senza aver trascurato il coinvolgimento del privato. Operazione che, forse, non sarebbe stata possibile con le nostre sole forze”.

Un iter complicato

I dettagli di un iter molto lungo, li fornisce l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati: “Sentiamo parlare da decenni di questa struttura, che per varie vicende ha visto degli stop importanti – ha detto –. Il suo completamento, rifacimento e messa in opera era scritto nel nostro programma di governo. A questo punto, era importante decidere con quale percorso, con quale strumento, con quali modalità e quali tempi. Si è puntato su un partenariato pubblico-privato, ed il Comune ha ‘stimolatoil mercato, che ha risposto positivamente. E da lì è stato necessario procedere con aspetti tecnici molto complessi”.

Nel mezzo, diverse questioni: “Nel frattempo – ha aggiunto Forcellati –, le norme cambiano. Il nuovo Codice degli appalti è stato approvato nel 2023 e ha visto sufficientemente rivoluzionate le procedure, la documentazione da produrre, l’iter da seguire per portare a compimento un’opera di questo genere”.

Ma quale opera?

Centro polifunzionale di Via Brocherel

L’attesa, lunga oltre quindici anni – e lungi dall’essere finita, va detto –, ha fatto un po’ dimenticare, ai più, cosa prevede il progetto Brocherel. Forcellati lo ricorda: “Parliamo di una struttura da 68 posti dedicata alle persone anziane non autosufficienti, sia in maniera importante sia solo parzialmente. Di questi, 44 posti saranno di struttura residenziale protetta standard e 24 di struttura protetta plus. Questo per le necessità che avrà il Centro: ad esempio, avere l’ossigeno nelle camere perché ci sono persone non autosufficieinti e, a volte, con patologie molto importanti e che necessitano di un mantenimento anche, sanitario”.

Ma non solo: “Oltre a questo, la struttura prevede 25 posti di servizio semiresidenziale, quindi di centro diurno come già avviene all’ex Bellevue e che prevede posti in part-time o full-time per le persone parzialmente autosufficienti, o anche per gli utenti autosufficienti ma che necessitano di passare alcune ore nel centro diurno per poi tornare, la sera o il pomeriggio, nel rispettivo domicilio”.

A questo si aggiunge “il corpo a nord destinato all’Usl, uno spazio di circa 700 m2 che l’Azienda sanitaria occuperà con ambulatori, clinici e diagnostici, a disposizione della struttura e, naturalmente, anche della comunità. Un importante presidio che potrà decongestionare l’ospedale e fare in modo che il ‘Parini’ sia utilizzato effettivamente per le urgenze o per la degenza importante”.

Il costo: oltre 15,7 milioni

I soldi per realizzare il Brocherel non sono pochi. Si parla di oltre 15 milioni 744mila euro. “Di questi – dice ancora l’Assessora –, il 49 per cento è a carico dell’ente pubblico ed il 51 per cento a carico del proponente/promotore privato. È una cifra importante, parliamo di 8,3 milioni a carico dell’ente pubb. Di questi, cinque milioni sono stati deliberati dalla Regione nell’ultimo assestamento di bilancio. Il resto è a carico di Comune, fruibili e disponibili grazie all’avanzo di amministrazione, mentre il resto sarà in capo al Consorzio che si aggiudicherà la gara”.

Già, la gara. “Per essere bandita – prosegue Forcellati –, servono questi passaggi in Commissione ed in Consiglio, per riconoscere così il pubblico interesse dell’intervento e aggiornare il programma triennale dei servizi e quello delle opere pubbliche. E la complessità di questo dossier, in ballo da parecchi anni, è notevole. È stato un percorso non sempre lineare, con piccole regressioni e momenti di stop, ma che oggi ci vede orgogliosi di portare in Consiglio una seria ripresa per il completamento di questa struttura”.

Parole che si legano a doppio filo a quelle di Cometto: “È un giorno importante. Sono 15 anni che la struttura è ferma, e questo perché era difficile intervenire. Pensavamo già di poter vedere lo scavatore all’opera dopo quattro anni, ma i cambi di normativa e quelli del prezziario regionale in ultimo, l’ha reso un progetto che ha caratterizzato tutta la consiliatura”.

Poi, su quel che sarà, l’Assessore aggiunge: “Sarà un nZEB (ovvero un Nearly zero energy building, ndr.), non ci sarà l’utilizzo di fossili, sarà tutto elettrico e adeguato dal punto di vista sismico. E anche questa è stata una scommessa, dato che è un edificio concepito prima della normativa. Sì, è un giorno importante”.

L’unica incognita, ora, resta quella dei tempi. E tutto dipende da quando sarà indetta la gara per la realizzazione e la gestione che – nei piani – era attesa per il 2024. Un primo passo, in attesa di capire quando si potrà vedere il più classico dei “tagli del nastro”.

Una risposta

  1. Non sarebbe una privatizzazione e il dirigente lo sottolinea per rassicurare chi?! Un partenariato nel senso che il pubblico sarebbe rappresentato dal direttore sanitario campione 🏆 di cumulo di incarichi?
    Una gestione di 25 anni?!
    Una gara con i termini che scadono a settembre e si fa già un nome?!
    Il Comune che “ha stimolato il mercato”?! In che senso, Assessora?
    Tutti del mestiere eh! 🤯🤦‍♀️

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