La denatalità e il crollo delle nascite che si registra in Valle d’Aosta sin dal 2011 porta con sé, come prima conseguenza negativa, la chiusura delle piccole scuole di montagna. A farne le spese, già dal prossimo anno scolastico 2022/2023, sarà la scuola dell’infanzia di Champorcher dove si è iscritto un solo bambino.
Il dato emerso durante la presentazione di ieri, venerdì 29 aprile, dello studio “Struttura e dinamica demografica della Valle d’Aosta” curato dall’Università Cattolica del Sacro cuore di Milano, è confermato dall’Assessore all’Istruzione Luciano Caveri. “Non è una novità, stiamo tribolando a tenere aperte le scuole delle piccole comunità valdostane, del resto dal 2011 ad oggi diversi comuni hanno dimezzato le nascite” sottolinea.
“Ora il ragionamento che dovremo fare riguarda proprio come ripopolare questi comuni, oltre che stabilire il fabbisogno di insegnanti che in prospettiva può diventare un mestiere a rischio” commenta ancora Caveri.
Se a Champorcher chiude, a Perloz dovrebbe riaprire l’offerta scolastica pubblica grazie al raggiungimento del numero minimo di alunni. Nel piccolo comune situato all’inizio della valle del Lys quest’anno si era avviato il progetto di auto organizzazione sperimentale montessoriano “Bambini in Valle” per consentire ai bambini di frequentare l’asilo nella loro comunità.