La Thuile, c’è l’accordo fra il Comune e i proprietari delle villette da demolire

A illustrarlo in Consiglio comunale è stato il sindaco Mathieu Ferraris. Il comune è pronto a cedere ad uno dei proprietari una porzione di terreno per costruire un'unità abitativa di volumetria pari a quella che verrà demolita.
La Thuile - Immagine di archivio
Comuni

C’è l’accordo fra il Comune di La Thuile e i proprietari delle tre villette unifamiliari in località Moulin, di cui il Consiglio di Stato ha disposto la demolizione. Ad annunciarlo è il sindaco Mathieu Ferraris durante l’ultimo consiglio comunale.

“Non possiamo dire ancora troppo in questa fase perché ci troviamo vincolati da un patto di riservatezza” ha esordito il sindaco “però come consiglio dobbiamo oggi prendere un impegno per far sì che si riesca ad arrivare ad un accordo transattivo fra le parti”. 

Con la delibera approvata venerdì scorso, 30 aprile, il Comune si impegna a trasferire ad uno dei proprietari delle villette una porzione di un terreno di proprietà comunale, in prossimità dell’ex microcomunità, che consenta la realizzazione di un’unità abitativa di volumetria pari alla struttura da demolire. Il proprietario della struttura che verrà demolita, verrà inoltre esonerato dal pagamento delle opere di urbanizzazione, mentre il comune acquisirà una parte di terreno sottostante alle tre villette da destinare a magazzino per il ricovero degli arredi urbani durante la stagione invernale.

“Con queste delibera si cerca di minimizzare il danno sia da un punto di vista sociale, sia dal punto di vista del contenzioso che si è instaurato fra il comune e i proprietari delle villette”. Nell’agosto scorso, infatti, i tre proprietari hanno citato in giudizio in Comune chiedendogli una richiesta di risarcimento danni per oltre 7 milioni di euro. “E’ ovvio che fino a che non si pronuncia il tribunale e fino all’ultimo grado, noi non siamo responsabili” ha proseguito il sindaco. “Il danno sarebbe stato anche ambientale, perché poi tutto il materiale avremmo dovuto smaltirlo”.

A rivolgersi al Consiglio di Stato erano stati tre proprietari di seconde case del vicino condominio Hermite, per ottenere l’esecuzione del verdetto che, nel 2018, aveva dato loro ragione nella controversia, stabilendo l’avvenuta costruzione in forza di un titolo illegittimo. La causa ha avuto uno sviluppo complesso, come spesso accade nelle vicende di questa natura, ed è iniziata una decina di anni fa, appunto quando le villette – abitate da quattro famiglie, per un totale di tredici persone – erano state edificate.

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