Dodici rintocchi. Le campane della chiesa parrocchiale di Fontainemore annunciano mezzogiorno ma nelle frazioni alte del paese gli escavatori e le ruspe continuano a lavorare senza sosta. È proprio lungo la strada che sale verso Coumarial, oasi di pace e natura nel cuore della riserva naturale del Mont Mars, che l’alluvione del 16 e 17 aprile ha lasciato le ferite più profonde. Massi e detriti trasportati dall’acqua hanno ingoiato la carreggiata in almeno quattro punti, isolando diverse frazioni.
“Abbiamo ripristinato la zona colpita dalle prime due frane e il ponticello – spiega la sindaca Speranza Girod -. Ora rimangono la parte alta, dove la situazione è più critica e richiede tempi più lunghi, e la strada che porta a Farettaz bloccata da due frane. Escavatori e ruspe stanno lavorando anche il sabato e la domenica ma è difficile fare delle previsioni per la riapertura”. Intanto, da 80 sono scese a 28 le famiglie isolate.

La frazione Thea, poco sopra il bivio per Coumarial, è di nuovo raggiungibile in macchina per i residenti da questa mattina. “Che bella notizia”, esclama sorridendo una signora intenta a sistemare della legna. Suo figlio ha un’azienda agricola e, con la strada interrotta, il trasporto a valle del latte e gli approvvigionamenti di mangime e gasolio erano diventati un problema. Per altri allevatori, ancora isolati, lo sono ancora. Per questo sono state organizzate delle staffette con delle carriole a motore. Anche chi deve scendere verso il paese per fare la spesa, andare al lavoro o a scuola fa su e giù per i sentieri. “C’è stata tanta collaborazione e tanta flessibilità – aggiunge la Sindaca -. Abbiamo noleggiato delle macchine per permettere alle persone isolate di andare a lavorare e una coppia si è trasferita in paese”.

Intanto, in queste belle giornate di sole, sono diversi i turisti che salgono a piedi o in macchina, fin dove si può. “Per Courmarial?”, chiede qualcuno, ignaro di quanto accaduto. È questo il punto più critico. Lungo la strada asfaltata si è aperta una voragine, con le attività ricettive costrette a chiudere alla vigilia di Pasqua e dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio. “Stiamo valutando un passaggio alternativo per risolvere la situazione entro la fine del mese di maggio”, dice la Sindaca. A ciò si aggiunge “il grosso problema delle strade poderali e degli acquedotti a monte – prosegue Girod -. Siamo a maggio e la monticazione degli animali è alle porte, non appena potremo raggiungerle con dei mezzi ci lavoreremo”.
Già da un po’ di giorni, in paese, il sole è tornato a incorniciare il borgo, tra i più belli d’Italia. Il traffico è regolato da un semaforo mentre le ruspe sono al lavoro nella zona del Parco avventura. Nel torrente Bioley bisognerà intervenire sugli argini. “Abbiamo in tutto una cinquantina di interventi e non è possibile fare una stima veritiera dei danni”, dice la sindaca. Quanto ai finanziamenti, “la Regione ha chiesto lo stato di calamità naturale ed è in attesa di un riscontro a livello nazionale ma c’è massima collaborazione da parte della protezione civile e delle strutture regionali”.