La volontà di tutto il Consiglio comunale di Aosta, maggioranza e opposizione, è quella di sedersi in Commissione e trovare una soluzione ad un problema allo stesso tempo piccolo e grande. Ma, soprattutto, annoso.
Tutto nasce da due mozioni, accorpate. Nella prima, Christian Chuc (Forza Italia), spiegava: “Il cattivo stato dei bagni pubblici crea disagio, con ricadute evidenti sulle attività commerciali e nei quartieri. Allo stato attuale la situazione è insoddisfacente: alcune strutture sono addirittura chiuse con il lucchetto. Non servono soluzioni occasionali ma un piano organico e strutturato. Serve una ricognizione completa sulle criticità e sui costi per risolverle”. Insomma, ha aggiunto, “parliamo della dignità dei servizi pubblici di una città che vuole essere inclusiva e accogliente. È un tema da affrontare in modo strutturale e non emergenziale”.
Questione ribadita dai banchi poco lontani, quelli del La Renaissance: “è un problema troppo spesso sottovalutato e rimandato – ha detto invece la consigliera Cristina Dattola –. I bagni pubblici fanno parte dell’offerta di una città. In questi ultimi fine settimana ad Aosta c’era il mondo, la città si è riempita. Questo è un problema che l’Amministrazione deve affrontare e impegnarsi a risolvere”.
In realtà, ha spiegato replica l’assessore all’Ambiente Luca Tonino, “un piano organico già esiste. Chiedo di discuterne in commissione, perché, a mio parere, è uno studio fatto molto bene e che fornisce elementi ulteriori”.
Quali? Anzitutto una “panoramica” delle toilettes pubbliche. Con una proposta di implementazione: “Oggi ci sono 23 strutture in città, alcune in uso altre no – ha aggiunto l’Assessore –. Alcune sono chiuse perché ormai inutilizzabili, altre sono in capo ad Aps o Rfi, come quelle in stazione. Quindi, non sono tutte comunali. Lo studio evidenzia una distribuzione non omogenea e propone di installarne nove nuove toilettes pubbliche nel parcheggio di via Chaligne, in quello della nuova Università, in piazza della Repubblica, in via Festaz, nei pressi della torre dei Balivi, in via Voison, nel parcheggio di corso Lancieri vicino ad un centro medico, all’incrocio tra via Chambéry, via Lys e alle scuole di via colonnello Alessi”.
Non solo: “Lo studio contiene anche altre proposte, come quella per un nuovo modulo bagno, oltre all’ipotesi di un intervento in piazza Plouves che riqualifichi anche quella parte di area”, dice ancora Tonino.
La parte non semplice è quella economica, piuttosto salata: “La stima dei costi è sommaria, naturalmente – prosegue l’Assessore –. Le stime sono di circa 50mila euro per una sostituzione. E di circa 75mila per un bagno nuovo. Per l’intervento in piazza Plouves si parla indicativamente di 150mila euro. Sono oneri importanti che proveremo a trovare perché un disegno organico della progettazione ha senso, ed è bene darci delle priorità”.
Poi c’è un problema nel problema. Anche quello da valutare: “Si sta facendo il possibile e si stanno cercando soluzioni – sempre Tonino –. Oggi è difficile anche trovare pezzi di ricambio per dei manufatti vetusti come alcune toilettes. Poi, il vandalismo è un problema drammaticamente vero. Spesso spariscono le monete, pensate che spariscono anche alle Case dell’acqua, in un bagno è sparito un pezzo di vetro rotto”.
Insomma, “con le risorse oggi a disposizione si è fatto l’impossibile. L’invito è di vederci ad inizio 2026 anche con i progettisti, soprattutto per darci delle priorità – chiude l’Assessore –. Temo sia impossibile intervenire in modo completo con un impegno finanziario così gravoso. Ma abbiamo la necessità di dare risposte su questo tema”.
