Pista ciclabile, Comune a confronto con commercianti e albergatori

Dopo aver dettagliato i lavori in corsa, la discussione si è soffermata sul sistema della sosta cittadina.
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Comuni

Come cambierà Aosta con l’apertura dei 15 km di pista ciclabile cittadina? Il tema è stato al centro di un confronto avvenuto ieri, venerdì 17 febbraio, fra il sindaco Gianni Nuti, gli assessori ai Lavori pubblici, Corrado Cometto, alla Mobilità, Loris Sartore, e allo Sviluppo economico, Alina Sapinet, con Confcommercio, Adava e Confesercenti.

Dopo aver dettagliato i lavori in corsa, la discussione si è soffermata sul sistema della sosta cittadina, che con l’introduzione della pista ciclabile, vedrà sparire alcuni parcheggi, che verranno compensati con altri in aree poco distanti. Ad oggi, come dettagliato dal dirigente della società Aps, Fabio Bressan, la città di Aosta conta su circa 8.500 stalli tra gratuiti (circa 5.000) e a pagamento su strada (circa 1.900) e in struttura (poco più di 1.600).

“L’incontro ha rappresentato l’occasione per rassicurare i rappresentanti di categoria su tale tema, e su quelli della mobilità e della viabilità in generale, in relazione ai cantieri che stanno interessando il territorio comunale non solo per quanto concerne le piste ciclabili, ma anche per quelli legati alla realizzazione delle diverse reti tecnologiche (teleriscaldamento, fibra ottica, ecc.) – spiega una nota del Comune –  Partendo dall’assunto che la ciclabilità è amica del commercio di prossimità e del turismo, come dimostrato dalle esperienze di altri centri urbani che si sono dotati di reti ciclabili, il confronto si è poi, orientato, sulle strategie da attuare per favorire lo sviluppo del tessuto
economico cittadino”.

Durante l’incontri i rappresentanti di Adava, Confcommercio e Confesercenti hanno presentato indicazioni e suggerimenti “per migliorare le condizioni di vivibilità delle strade cittadine in termini di qualità degli spazi pubblici e dell’attrattività per le attività economiche, commerciali e turistiche”.

3 risposte

  1. La sto usando, la pista ciclabile e la sta usando anche mia moglie, entrambi per servizio (andare al lavoro, fare compere etc.) quindi non per diletto. Probabilmente ha alcune criticità, in particolare negli attraversamenti, laddove il colore troppo scuro della pista e l’assenza di rialzi o di rallentatori tipo le bande rumorose, rende difficile vederla. Parlando, in questo caso, da automobilista, penso ad esempio a corso Battaglione, dove le auto, che hanno appena rallentato per l’attraversamento pedonale, tendono ad accelerare, trovandosi subito dopo una pista ciclabile non sempre ben visibile, soprattutto in particolari situazioni di illuminazione. Anche il fatto che la pista faccia strani ghirigori, mentre le auto hanno il percorso più breve per raggiungere un medesimo punto (si pensi di essere in via Chambery e di volere andare in piazza della Repubblica con la pista ciclabile, ad esempio) mi aveva inizialmente lasciato perplesso, ma… percorrendola mi sono accorto di quanto sia più veloce pedalare sulla pista “in sede propria”, rispetto a farlo su strada promiscua, quindi il percorso più lungo è paradossalmente anche il più veloce. Certo, sarebbe carino che i pedoni e i cani non utilizzassero la pista “in sede propria” e poi non mi è chiaro affatto il limite posto a soli 15 km/h (si superano anche con le bici in condivisione, pedalando normalmente). Comunque sia, finalmente una struttura a favore di una mobilità più leggera e meno inquinante, chapeau!

  2. E’ giusto guardare avanti ed ammodernare la citta’ ma questo ammodernamento dovrebbe mettere in conto che ci sia , una alternativa paritaria per non essere discriminatorio nei confronti di chi, ciclista non e’ quindi allo stesso tempo il pensatore della pista ciclabile, avrebbe dovuto tenere conto e fare in modo di creare meno difficolta’ alle tantissime persone che per un motivo o per l’altro non usano o non possono usare la bicicletta. Non e’ giusto che una piccola parte di residenti possa usufruire e godere di strutture a loro favorevoli ed il resto dei cittadini restare fermi al palo e subire le restrizioni che ne derivano dalla costruzione della struttura. questo e’ il mio pensiero di cittadino

  3. Prima potevo passare velocemente nella zona di Via Pollio Salimbeni a salutare mia madre anziana. Adesso non lo posso più fare! Non ci sono posti! Vergogna! Grazie sindaco!

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