Saint-Oyen punta a rinascere dopo il terremoto politico che lo ha coinvolto durante la primavera con la lista unica “Dialogo e apertura”. A spalleggiare il candidato primo cittadino, il già annunciato Alessio Désandré, saranno il suo vice Piero Lutzu e sette colleghi consiglieri.
“Obiettivi molteplici rivolti in una doppia direzione”
Salvo eventuali sorprese elettorali dell’ultimo minuto, quella di Désandré si prospetta quale lista unica, presentata peraltro in un momento peculiare e delicato per tutto Saint-Oyen.
“Abbiamo in mente obiettivi molteplici rivolti in una doppia direzione e aventi come loro cornice di azione un atteggiamento positivo, aperto e disponibile al confronto da parte di noi candidati – il commento -. Accanto a sforzi diretti all’interno del paese e volti a cogliere i bisogni di chi vi vive e vi possiede attività commerciali, non mancheremo di curare nemmeno i rapporti con i Comuni vicini, azione finalizzata ad attuare politiche condivise e strutturate nonché ad avviare la ricerca di risorse per la valorizzazione delle nostre potenzialità”.
La lista
Già dalla sua denominazione “Dialogo e apertura” sottolinea con un messaggio semplice ma caratterizzante la propria vicinanza alla popolazione, dall’accordo con la quale è stato stabilito che i consiglieri candidati saranno Silvia Balagna, Ivana Baravaglio, Charlotte Cerisey, Gérard Deffeyes, Patrick Sacchetto, Luigi Santini e Cristina Verraz.
“Per riuscire a tutelare ed esaltare le nostre specificità di piccola realtà montana, sarà necessario riuscire a sfruttare i finanziamenti che Regione, Stato ed Europa vorranno mettere a nostra disposizione – prosegue Dénsadré -. Le risorse su cui puntare nel ristretto panorama del nostro paese sono da tempo riconoscibili, ma ciò che può e non deve cambiare è la prospettiva con cui si provvederà ad andare incontro a un futuro che presenta molte incognite con la sicurezza di amare e far parte di un comune e di una comunità nei quali è bello vivere”.
Il programma
Il denso programma della lista di Désandré e Lutzu pone in primo piano sforzi amministrativi nella direzione di uno sviluppo turistico, territoriale ed economico che guardi a peculiarità nostrane quali la Via Francigena, gli impianti sportivi e l’enogastronomia.
“Sistemazione, abbellimento e attenzione verso il territorio oltre a una efficace pubblicizzazione social e stradale in eventuale collaborazione con dipartimenti regionali e artisti locali non ci faranno certo scordare l’annosa e attuale questione energetica, arginabile investendo in efficientamento degli edifici di proprietà pubblica, realizzazione di colonnine di ricarica per biciclette e veicoli elettrici e sostenibilità – commenta ancora il candidato primo cittadino -. Sarà quantomai necessario un lavoro di squadra a livello di paese attuato attraverso un dialogo e una apertura che ci permettano di rappresentare al meglio il comune, i suoi cittadini e le esigenze di tutto Saint-Oyen”.
Almeno per il momento, a Saint-Oyen non serpeggiano voci di altri gruppi rivali, ciò che rende alte le probabilità di una campagna elettorale a lista unica. Dopo la burrasca che, nel corso dell’estate, aveva visto il paese sottoposto a commissariamento sotto la supervisione di Ernesto Demarie, ora il clima pare maggiormente disteso e costruttivo.
La vicenda
Erano stati gli innumerevoli dissapori e attriti a provocare, attorno alla metà dell’agosto scorso, le dimissioni dapprima dello stesso vicesindaco Lutzu e dell’assessore allo sport e alle attività produttive Mathieu Cerisey e successivamente al congedo di ben cinque dei dieci consiglieri del Comune.
“Forse, nonostante l’impegno nel portare avanti il nostro programma con tenacia e responsabilità, l’avvio del nostro lavoro di funzionari due anni fa non era stato dei più rosei, una questione non tanto di insufficienza professionale quanto piuttosto di incompatibilità caratteriale che ci ha inevitabilmente allontanati – era stato allora il commento dell’allora primo cittadino Natalino Proment -. Se già due anni fa mi ero detto inizialmente scettico sull’assumere il ruolo di sindaco salvo poi risolvermi di accettare a causa di alcune vicissitudini interne, posso senz’altro affermare che non mi ripresenterò alle prossime elezioni tanto è il rammarico per aver fallito nel portare avanti un progetto che pur credevamo valido”.