25mila euro, Marco Viérin ritratta e l’accusa cade

24 Ottobre 2018

La Procura di Aosta ha chiesto oggi, mercoledì 24 ottobre, l’archiviazione dell’accusa di aver reso “dichiarazioni mendaci” al pm, mossa inizialmente a Marco Viérin, nell’ambito delle indagini sul ritrovamento, il 22 giugno 2017, di 25mila euro negli uffici della Presidenza della Regione.

È la conseguenza delle dichiarazioni rese spontaneamente dall’ex presidente del Consiglio Valle al sostituto procuratore Luca Ceccanti, nel pomeriggio di ieri, martedì 23 ottobre. Il Codice penale prevede infatti, in caso di ritrattazione, l’obbligo per il pm di richiedere l’estinzione del reato ipotizzato.

Viérin risultava indagato perché avrebbe mentito sull’esistenza di una telefonata, che gli inquirenti avevano appurato essere intercorsa tra lui e Donatello Trevisan, poche ore prima che l’esponente di Stella Alpina si presentasse in Procura, lo scorso 29 agosto, per essere sentito in qualità di persona informata sui fatti.

A quanto si è appreso, ieri pomeriggio (appuntamento richiesto agli uffici di via Ollietti all’inizio di questa settimana), l’ex presidente del Consiglio Valle avrebbe ricondotto la sua omissione di quell’occasione ad uno stato confusionale, oltre ad aver ammesso la telefonata, sostenendo che la stessa riguardava effettivamente il fatto che poco dopo si sarebbe recato in Procura, ma esclusivamente in termini descrittivi, non di merito.

Frasi a seguito delle quali il pm Ceccanti non ha potuto fare altro che predisporre l’istanza di richiesta di archiviazione dell’accusa. Cala così definitivamente, dopo l’archiviazione della posizione dell’ex presidente della Regione Pierluigi Marquis, e la morte del suo ex segretario particolare Donatello Trevisan, il sipario sulle indagini sul rinvenimento della somma di denaro a Palazzo regionale. Un’inchiesta destinata a riaprirsi solo con l’emergere di eventuali nuovi elementi.

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