Un sabato, lo scorso, a cavallo tra l’estate delle temperature elevate fino a pochi giorni prima e l’autunno annunciato dal tempo non splendido della giornata. Per molti, l’occasione per le commissioni che non si è riusciti a fare in settimana, tra le quali il bucato in una lavanderia a gettoni. Routine anche per una coppia di Châtillon, ma ad un certo punto la normalità della quotidianità s’infrange. La moglie chiama i Carabinieri, attorno alle 12.30, chiedendo aiuto e spiegando che il marito l’ha picchiata.
Una pattuglia del Nucleo radiomobile accorre sul luogo. La donna viene accompagnata in ospedale ad Aosta, dove i medici la giudicano guaribile in quindici giorni dalle lesioni riportate. Per l’uomo, il pubblico ministero di turno in Procura, Eugenia Menichetti, chiede l’arresto: scattano così le manette ai polsi di Abdallah Brahmia, algerino di sessantasei anni, che viene portato nel carcere di Brissogne.
Nella mattinata di oggi, martedì 20 settembre, il giudice per le indagini preliminari di Aosta Davide Paladino si è quindi recato nella casa circondariale convalidando il fermo. All'uomo, liberato, è stata applicata la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare: Brahmia è quindi sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da moglie e parenti. Difeso dall'avvocato Marco Bich, andrà ad abitare a casa di alcuni amici. L'arrestato ha detto al gip che si è trattato di un litigio, dovuto a questioni economiche, durante il quale lui stesso ha subito delle percosse da parte della moglie.