A seguito della relazione della Sezione di controllo della Corte dei Conti sull’acquisto dello stabilimento di Pollein della Heineken Italia e sui rapporti tra gli attori dell’operazione – nella quale viene sottolineata l’“emersione di fattispecie rilevanti non soltanto per il loro impatto sulla finanza regionale ma anche per la potenziale integrazione di condotte penalmente rilevanti” – la Procura della Repubblica di Aosta, cui l’atto è stato trasmesso dalla magistratura contabile, ha aperto un fascicolo.
Si tratta di un “modello 45”, cioè per atti “non costituenti notizia di reato”, quindi senza l’iscrizione d’indagati, né la formulazione di ipotesi di illecito, di cui è titolare il pm Luca Ceccanti. Il documento della Corte dei conti fa “specifico riferimento” ad un presunto “abuso d’ufficio”. Se tale addebito fosse legato all’acquisto dello stabilimento, avvenuto nel 2012 (anno in cui il Consiglio regionale ha dato il “via libera” all’acquisizione, per 20 milioni di euro, del complesso industriale di Pollein), i termini della prescrizione, stabiliti in sei anni, non sarebbero peraltro lontani dalla scadenza.
La relazione della Sezione di controllo riguarda vari aspetti dell’operazione: l’accordo del 2006 tra Finaosta spa, Sima spa (al 51% di Heineken Italia e al 49% di Finaosta), Heineken Italia e Struttura Valle d’Aosta; il contratto di affitto di ramo d’azienda stipulato tra Sima spa e Heineken Italia spa; il contratto di veicolazione dell’immagine ed il collegamento negoziale; la possibile emersione di “aiuto di stato”; gli aumenti di capitale ed i divieti di legge; la vendita con patto di riaffitto del complesso immobiliare di Pollein.