Accusato per il far-west in pizzeria, viene assolto: “Ha fatto da paciere”

Un 58enne di La Salle era intervenuto nella violenta lite scoppiata nel settembre 2015 tra il gestore di una pizzeria aostana e un cliente aostano, uscitone con ferite al volto. L'accusa aveva chiesto una condanna ad 8 mesi.
Tribunale di Aosta
Cronaca

Accusato di lesioni personali aggravate, è stato assolto dal giudice monocratico Maurizio D'Abrusco “per non aver commesso il fatto”. Nella violenta colluttazione scoppiata in un locale di Aosta, il 58enne di La Salle comparso a processo negli scorsi giorni sarebbe infatti intervenuto solo per pacificare gli animi, come riferito in udienza dal gestore della pizzeria dove, il 12 settembre 2015, si accese il parapiglia.

Per l'episodio, il titolare del ristorante, Ciriaco Di Giorno, 44 anni di Verrès, ha già patteggiato un anno e due mesi. Le scintille erano volate tra lui e un cliente, un aostano 54enne, uscitone con ferite al volto guaribili in 60 giorni (per le quali ha avanzato richiesta di una provvisionale appena inferiore ai 17mila euro, essendosi costituito parte civile nel procedimento, assistito dall'avvocato Maria Rita Bagalà). Sulle ragioni del diverbio, le versioni non combaciano. Secondo l'avventore, “la pizza cruda”. Per il gestore, “le offese alla cameriera”. Quindi, Di Giorno ha ricordato in aula di una bottiglia di vetro lanciata contro di lui, riconoscendo poi di aver colpito il cliente.

Secondo quanto emerso durante l'udienza, il 58enne di La Salle, anche lui intento a mangiare nel locale, interviene successivamente alle prime schermaglie. Anche su questo, però, i due protagonisti del diverbio hanno reso testimonianze divergenti. Per l'aostano che ha sporto denuncia ai Carabinieri nei giorni dopo i fatti, “si alza di sua iniziativa” e “mentre ero rilassatissimo, mi ha tirato un pugno con tutta la forza, quando non me lo aspettavo”. Di Giorno, invece, ha testimoniato che “quando ha visto che questo si era fatto male e voleva saltarmi di nuovo addosso”, si è “messo di mezzo e ha detto 'stai bravo con le mani, non fare queste cose, perché fai questo?”.

Per l'imputato, il pubblico ministero aveva chiesto 8 mesi di reclusione, ma il giudice ha deciso per l'assoluzione. Un verdetto che trova “molto soddisfatto” l'avvocato difensore del 58enne, Sandro Sorbara: “fin dall'inizio del procedimento il mio assistito ha sempre contestato e ribadito la sua assoluta estraneità ai fatti oggetto di imputazione”.

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