Dalla perizia svolta a seguito dell’incidente probatorio richiesto dal suo difensore emerge la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti, nonché l’essere in grado di partecipare al processo. Il pubblico ministero Carlo Introvigne ha pertanto richiesto oggi, mercoledì 23 maggio, il giudizio immediato per Roberto Bosisio, il 55enne aostano arrestato la sera dell’ultimo giorno del 2017, con l’accusa di tentato omicidio.
L’uomo era finito in manette dopo aver aggredito due persone con un machete ed una roncola, durante una lite scoppiata in via Giorgio Elter, nel capoluogo regionale. La “Gazzella” del Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri era accorsa assieme ad una Volante della Polizia ed aveva trovato l’uomo “affacciato alla finestra delle scale del proprio domicilio, che brandeggiava le armi da taglio”.
Fermarlo, in ragione dello stato definito dagli intervenenti “di alterazione psicofisica”, era stato faticoso. Aveva tentato di aggredire anche i militari e i poliziotti giunti sul posto, che per bloccarlo e disarmarlo avevano usato anche uno spray al peperoncino in dotazione alle forze dell’ordine. Una delle due persone coinvolte nella colluttazione iniziale aveva riportato ferite al viso e alla mano sinistra, giudicate guaribili in venticinque giorni.
Nell’arrestare l’uomo, erano state effettuate anche alcune perquisizioni, conclusesi con il ritrovamento di quattro coltelli a serramanico. Bosisio è difeso dall’avvocato Davide Meloni. Il ferito è parte civile con l’avvocato Filippo Vaccino. Sarà ora il Gip del Tribunale a doversi pronunciare sulla richiesta di giudizio immediato, una procedura (che “salta” la fase dell’udienza preliminare) seguita dal pm quando ritiene di aver raggiunto l’evidenza della prova del reato contestato.