Dei brandelli di indumenti e del materiale alpinistico sono stati individuati dal Soccorso Alpino Valdostano nell’ambito di un sorvolo in elicottero effettuato all’alba di oggi, mercoledì 23 agosto, sulla cresta del Brouillard (Monte Bianco). Si tratta della zona in cui, dallo scorso 11 luglio, risultano dispersi gli alpinisti piemontesi Maurizio Crosetti (di Bricherasio, noto agli amici come “Bill”) e Dino Ruotolo (63enne di Torino).
I reperti, che si trovano a 3.800 metri di quota, sono ritenuti dai soccorritori compatibili con la presenza di due corpi senza vita. Nonostante le condizioni di volo favorevoli (vento moderato e visibilità ottima), non è stato possibile procedere al rinvenimento delle salme e al loro recupero, a causa delle numerose e consistenti scariche di sassi che – spiegano dal Sav – “creano un pericolo oggettivo per i soccorritori”, giacché è “impossibile avvicinare l’elicottero e posare in parete personale tecnico”.
I due dispersi avevano contattato la Centrale Unica del Soccorso nella mattinata del 10 luglio, riferendo di essere in difficoltà a quota 4.350 metri, a causa delle condizioni della roccia, con neve ancora presente, resa pessima dalle temperature elevate di quelle giornate. L’elicottero con i tecnici del Sav aveva effettuato due tentativi di recuperarli, riuscendo a individuarli e ad avvicinarsi, ma non a issarli a bordo, a causa del forte vento che soffiava sulla zona.
I due avevano perciò deciso di fermarsi nella loro ascensione e pernottare in quota. Una scelta possibile, viste le temperature non proibitive del periodo ed il fatto che erano dotati del necessario equipaggiamento. Alle 21 del 10 luglio avevano riferito alla Cus di essere in buone condizioni fisiche e che il mattino seguente avrebbero ripreso la salita in maniera autonoma, sfruttando il rigelo notturno. Nessun contatto telefonico successivo con loro era stato possibile.
I sorvoli sulla cresta e lungo la via alla vetta del Monte Bianco, scattati a seguito della segnalazione di mancato rientro da parte dei parenti, non avevano dato risultato. Nei giorni successivi erano stati compiute ulteriori ricognizioni aeree, tutte con esito negativo. A seguito della neve e del forte vento, che avevano compromesso il contesto delle operazioni, le ricerche erano state sospese il 13 luglio.
Le temperature elevate di questi giorni, con il conseguente scioglimento della neve, hanno creato le condizioni ottimali per effettuare il tentativo odierno. Il punto di avvistamento individuato stamane evidenzia una caduta di quasi 900 metri dalla cresta.