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Anniversario della Polizia, il Questore: “essere consapevoli del fenomeno mafioso”

Gian Maria Sertorio, Questore di Aosta, ha ricordato gli oltre 40 anni tra l’autobomba al pretore Selis e la sentenza definitiva del processo Geenna che ha cristallizzato l’esistenza di una locale di ‘ndrangheta in Valle.
Cronaca

Parla alle autorità, ai rappresentanti delle altre forze dell’ordine e alle donne e uomini del suo stesso Corpo, il questore Gian Maria Sertorio, nel 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato (celebrata oggi, giovedì 10 aprile, al “Cinema Alpino” di Skyway Courmayeur) e fissa due punti sulla linea del tempo. Il primo è distante, 1982, quando il 13 dicembre Giovanni Selis, Pretore di Aosta, si salvò miracolosamente dalla prima autobomba “riconducibile ad una matrice mafiosa”.

Il secondo corrisponde al 2023, al 20 aprile, quando una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito in via definitiva, a conclusione del giudizio abbreviato del processo Geenna, “l’esistenza e l’operatività” in Valle d’Aosta “di una locale di ‘ndrangheta”. Sertorio osserva: “sono passati più di quarant’anni da quel lontano 1982”.

Le parole di Musti e Caselli

Poi richiama le parole, recenti, del Procuratore Generale della Corte d’Appello di Torino Lucia Musti, all’inaugurazione dell’anno giudiziario (“la ‘ndrangheta è la mafia più importante del mondo”) e quelle dell’ex procuratore capo a Torino e Palermo Gian Carlo Caselli, nella “lectio magistralis” all’UniVdA di qualche settimana fa, sul “negazionismo” della mafia.

Ecco che per il Questore siamo di fronte ad una criticità “apparentemente meno evidente, ma più insidiosa proprio perché non viene avvertita come conflittualità”, anche perché parliamo di “un’organizzazione che non vuole essere percepita come realtà pericolosa e sfrutta il territorio con attività imprenditoriali apparentemente lecite”.

Però, occorre “essere consapevoli di questo fenomeno e la Valle d’Aosta è in grado di esserlo, grazie al suo forte senso di comunità, capace di creare una ‘filiera positiva’ in ogni settore. I primi anticorpi sono i cittadini di questa Valle”. Poco prima, il Questore aveva ricordato altre criticità, di un “tempo contraddistinto da conflittualità in cui il mondo è sommerso da tragici eventi ed i contrasti internazionali segnano il passo”.

I reati di genere, altra criticità

Tra queste, “una delle più evidenti conflittualità dei nostri giorni, che affligge pesantemente anche il nostro territorio: quella dei reati di genere”. Nel 2024, l’autorità giudiziaria ha conferito alla Polizia 32 deleghe ad indagare per “codice rosso”, ma in questo campo rilevano anche le “misure di prevenzione”, che Sertorio ha definito “strumenti forse ancora poco conosciuti, ma che si stanno progressivamente evidenziando quali elementi necessari affinché il legislatore possa incidere in maniera proporzionata sulla libertà personale dei singoli individui”.

Perché, a volte, determinati comportamenti sono “sbagliati, ma non necessariamente penalmente rilevanti” ed ecco che lo scorso anno sono stati 129 i provvedimenti emessi dalla Divisione anticrimine: 80 avvisi orali, 30 rimpatri con foglio di via obbligatori, 4 Daspo (il divieto di accedere alle strutture sportive), 8 Dacur (il divieto di accedere alle aree urbane), 5 ammonimenti per stalking e 2 ammonimenti per violenza domestica.

Il resto dell’attività nel 2024

Quanto al resto dell’attività della Polizia in Valle nel 2024, le Volanti hanno identificato 17150 persone, arrestandone 29 e denunciandone in stato di libertà 123. 5726 i veicoli controllati, con quasi un chilo di stupefacenti sequestrato (in particolare, 562 grammi di hashish e 119 di marijuana) e 3174 le chiamate pervenute al numero unico d’emergenza 112, per 1503 interventi delle volanti, cui hanno fatto fronte 2267 equipaggi.

La Squadra mobile, l’ufficio investigativo per eccellenza della Questura, ha arrestato 34 persone, sequestrato oltre un chilo di stupefacenti (compresi 338 grammi di cocaina) ed applicato 7 divieti di avvicinamento ed allontanamenti dalla casa familiare. Otto i denunciati dalla Digos, che il questore Sertorio ha definito “l’ufficio che più di altri deve adattarsi alle priorità del contesto contemporaneo, sia esso sociale o politico, dandone la giusta interpretazione, attraverso l’attività informativa”.

Ancora, la Polizia amministrativa e sociale ha rilasciato 5902 passaporti, 1452 porti di fucile e controllato 32 esercizi pubblici (con 8 contestazioni amministrative). L’ufficio  immigrazione ha emesso 3550 permessi di soggiorno e gestito 596 richieste di protezione internazionale. Dalla Polizia scientifica, 29 sopralluoghi, 319 operazioni di fotosegnalamento e 31 accertamenti su sostanze stupefacenti.

La Polizia Stradale ha svolto controlli su 26643 veicoli (e 37255 persone a bordo). Quattro gli arresti, 65 denunce (64 per guida in stato di ebrezza e 1 sotto l’effetto di stupefacenti), 158 partenti e 257 carte di circolazione ritirate. La Polfer – “malgrado l’assenza del suo obiettivo primario da tutelare”, ha sottolineato il Questore – ha controllato 6478 persone, denunciandone quattro (cinque le denunce per ignoti) e elevando 50 contravvenzioni (4 per persone in stato di ubriachezza).

Infine, la Polizia di Frontiera ha arrestato 19 persone, ne ha denunciate 57 ed ha comminato 30 contravvenzioni al codice della strada e tre per violazione delle norme sugli stupefacenti. Il Centro operativo di sicurezza cibernetica ha denunciato 19 persone (2 per pedopornografia e adescamento online, 6 per truffe online, 8 per riciclaggio, 2 per ricettazione e una per appropriazione indebita). A chiusura della manifestazione, sono stati consegnati i 25 riconoscimenti conferiti dal Capo della Polizia al personale in servizio in Valle d’Aosta.

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