Aosta, chiusura immediata per tre centri di massaggi cinesi

Il sindaco ha disposto lo stop delle attività in corso Ivrea, via Chambéry e viale Federico Chabod. Le ragioni: dipendenti senza alcuna abilitazione, pessime condizioni igieniche e assenza, in due casi, della necessaria autorizzazione sanitaria.
Cronaca

Dipendenti che al momento del controllo non hanno esibito alcuna abilitazione all’attività esercitata, prese elettriche e interruttori sfondati, oltre a violazioni di carattere igienico-sanitario tali da causare situazioni di possibile pericolo per l’incolumità della clientela.

Inoltre, in due casi su tre, i locali in cui una variegata utenza era abituata a sdraiarsi su lettini e futon, per trattamenti "romantici" o "a quattro mani", sono risultati sprovvisti dell’autorizzazione sanitaria rilasciata dal Comune (su parere dell’Unità Sanitaria Locale). Nel terzo, infine, dalle verifiche compiute sono emersi elementi tali da far presupporre che la sede dell’attività fosse utilizzata anche a fini abitativi.

Insomma, l’Armageddon delle norme su commercio e igiene pubblica per i tre centri di massaggi cinesi aostani ispezionati lo scorso 20 maggio da Polizia di Stato, Guardia di finanza e Polizia locale, tanto che oggi è arrivato l’ordine di chiusura, disposto attraverso altrettante ordinanze emanate dal sindaco Fulvio Centoz.

Le attività colpite dai provvedimenti sono il centro massaggi "Dong Caifang", in corso Ivrea 76/b, e i centri di trattamenti orientali "Giglio", in via Chambéry 120, e "Hua Du" in viale Federico Chabod 66. Tutti e tre dovranno chiudere i battenti dalle ore 24 del giorno stesso in cui verrà notificata al titolare l’ordinanza. Nel primo caso, l’unico in cui gli agenti hanno rinvenuto un’autorizzazione sanitaria, il centro potrà riaprire dopo il "ripristino delle condizioni igieniche", che dovrà essere comunque essere verificato attraverso un sopralluogo dell’Unità Sanitaria Locale.

Per le strutture di via Chambéry e viale Federico Chabod, invece, la serranda potrà rialzarsi "su istanza della parte interessata rivolta al Sindaco, previo parere favorevole dell’USL con apposito atto inviato all’Amministrazione comunale e successivo rilascio dell’autorizzazione sanitaria conseguente". Le titolari delle attività di cui il Sindaco ha disposto la chiusura (in tutti i casi, donne di origini cinesi) potranno ricorrere contro l’ordinanza al Tribunale amministrativo regionale della Valle d’Aosta. Nel frattempo, gli appassionati dei massaggi dovranno trovare altri lidi per fare il pieno di emozioni d’oriente.

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