Arrestati due romeni intenti a manomettere un bancomat

I Carabinieri hanno in mano una serie di elementi che portano a considerare l’ipotesi che possano essere proprio i due romeni arrestati, gli autori dei recenti casi di clonazione verificatisi negli ultimi mesi.
Ionut Ovidio Manta
Cronaca

Due romeni provenienti da Torino, Ovidiu Ionut Manta di 30 anni e Ionut Monoreanu di 29 anni, sono stati sorpresi da una pattuglia dei carabinieri questa notte, intorno all’una, mentre manomettevano il bancomat della Banca Sella di Chatillon, situato proprio all’uscita del casello autostradale.

“Avevano già installato lo skimmer – ha spiegato il capitano Enzo Molinari – cioè il dispositivo capace di leggere e in certi casi immagazzinare su una memoria i dati della banda magnetica delle carte, e probabilmente si accingevano a completare la seconda parte del lavoro, che prevede l’inserimento di una telecamera nella parte superiore del bancomat”.

Mentre uno dei uomini agiva sul sistema, l’altro aspettava in macchina, dove i Carabinieri hanno poi trovato numerosi componenti elettronici utilizzati per la clonazione.

“Negli ultimi tempi – ha spiegato Molinari – si era registrato un aumento del 25-30% nel numero di segnalazioni riferite a prelievi non autorizzati tramite carte bancomat clonate: dopo i due bancomat clonati a Pont-Saint-Martin, quello di Verrès e quello di Châtillon, questo sarebbe stato il quinto caso”.

Le persone truffate in questo periodo sono parecchie: 30 a Pont-Saint-Martin, 8 a Verrès e 20 anche ad Aosta, nel solo mese di giugno, per un totale di 40 mila euro rubati. Comparando le foto segnaletiche con altri filmati in loro possesso e grazie anche alle perquisizioni effettuate presso le abitazioni dei due individui, a Torino, i Carabinieri hanno in mano una serie di elementi che portano a considerare l’ipotesi che possano essere proprio i due romeni arrestati, gli autori dei recenti casi di clonazione verificatisi negli ultimi mesi.

“Per il momento sono accusati del reato d’installazione di apparecchiature atte a intercettare, impedire e interrompere comunicazioni informatiche per la clonazione di carte bancomat – ha spiegato Di Vita, Comandante dei Carabinieri – anche se ovviamente, nel caso in cui dovessero arrivare altre conferme, scatterà anche l’accusa di utilizzo indebito delle carte stesse”.

I Carabinieri sospettano inoltre che i due facciano parte di un’organizzazione più complessa, o che comunque esista un florido mercato di tessere clonate. “Spesso sono vendute per essere utilizzate anche diversi mesi più tardi – ha spiegato Di Vita – magari in Romania o a Santo Domingo, località individuate grazie alle indagini sulle spese effettuate tramite le carte”.

“Le banche più colpite – ha continuato il colonnello Guido Di Vita – sono soprattutto quelle con i sistemi più vecchi, i distributori esterni e senza videocamere”. Di Vita ha poi voluto dare qualche consiglio per evitare di essere truffati. “Coprire sempre la tastiera quando si digita il PIN – ha concluso – e nel caso in cui la carta faccia resistenza entrando nel lettore, segnalare subito la cosa ai Carabinieri”.

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