Assolto in appello Roberto Mancini. Un blogger non è responsabile dei messaggi scritti da altri

Roberto Mancini, assistito dall'avvocato Katia Malavenda, è stato assolto dal reato di omesso controllo. E' venuta meno, di fatto, l'equiparazione della figura del blogger con quella del direttore responsabile di una testata giornalistica.
Roberto Mancini
Cronaca

Aveva destato grande stupore e sollevato diverse critiche e più di un timore nel mondo della rete e del giornalismo la sentenza, emessa lo scorso 26 maggio 2006 dal tribunale di Aosta, che equiparava il gestore di un blog ad un direttore responsabile di una testata giornalistica.

In quella occasione era stato condannato il giornalista valdostano Roberto Mancini, presunto ideatore del blog "Il Bolscevico stanco" condannato per diffamazione on line ai danni di quattro colleghi.

Quella sentenza, ieri, è stata rovesciata in appello. Roberto Mancini, assistito dall'avvocato Katia Malavenda, è stato assolto dal reato di omesso controllo. E' venuta meno, di fatto, l'equiparazione della figura del blogger con quella del direttore responsabile di una testata giornalistica che, per legge, deve controllare tutti i contenuti pubblicati sulle pagine, anche telematiche, di un giornale. Secondo il giudice invece chi gestisce un blog non risponde dei messaggi e dei commenti lasciati da altri che, se non firmati, devono essere considerati anonimi.

All'imputato e' stata inflitta una pena pecuniaria di 1.000 euro per due post da lui stesso firmati su Marco Camilli e Pier Maria Minuzzo. Roberto Mancini, collaboratore di diverse testate nazionali ed internazionali, tra cui The Guardian, Narcomafie e Il Fatto quotidiano, non ha voluto commentare la sentenza. Si è limitato ad un secco "Ha vinto il mondo dell'informazione".

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