Attacco ad un gregge di pecore custodito ad Introd: allevatori lanciano allarme

Si sospetta che sia stato un attacco di lupi viste le ferite e la tipologia dell’attacco. Nessuno però ha visto nulla. In fatto è successo tra giovedì 30 aprile e venerdì 1° maggio al gregge di pecore Rosset di Mirko Rollandoz, ad Introd.
La pecor rosset vittima del predatore
Cronaca
Alla vigilia della nuova stagione estiva, quando le pecore, dai pascoli di valle, devono essere trasportate in alpeggio, tornato gli attacchi dei predatori di greggi valdostane nella zona del Grand Paradis. L’ultimo caso è avvenuto nella notte tra giovedì 30 aprile e venerdì 1° maggio. A segnalare  l’accaduto è una nota dell’AREV. Il gregge di pecore di Mirko Rollandoz, giovane allevatore di Introd, si trovava in loc. Brignon, comune di Introd, in un appezzamento sulla riva del torrente Savara. Il gruppo, composto da 18 esemplari di pecore Rosset, quattro asini, un cavallo ed un pony, era protetto da una recinzione elettrificata che non è servita a salvare gli animali dall’attacco dei predatori. Il pensiero è andato subito al lupo, anche se nessuno ha visto direttamente quanto accaduto. A cercare di dare l’allarme sono stati gli animali ma non è servito a nulla: al mattino Rollandoz ha dovuto fare i conti con i resti di una pecora adulta, un agnello gravemente ferito alla coscia e alla gola, e sette esemplari dispersi. Le ferite e la tipologia ricordano gli attacchi già subiti dagli allevatori della zona, riconducibili all'azione di uno o più predatori, molto probabilmente di lupi, anche se, come ammette Rollandoz, “nessuno ha potuto vedere niente durante la notte”.

L'ipotesi lupo è comunque da non escludere – si legge nella nota dell’Arev –  e gli allevatori, pronti per una nuova stagione estiva, si sentono seriamente minacciati e anche demoralizzati”.
In due anni ho perso ben trentacinque capi”, spiega Rollandoz, “dopo questo ultimo attacco, tra la pecora morta, l'agnello ferito e le disperse mi sono rimaste nove pecore; fra poco ci sarà l'inarpa, e non ho idea di quante pecore scenderanno in autunno… Comunque vada ho deciso di venderle tutte, non ha senso continuare così”.

A questo proposito – chiude la nota – gli allevatori di ovini, rappresentati dalla sezione ovi-caprina dell'AREV, esprimono grande preoccupazione, soprattutto vista la dinamica dell'attacco: a nulla è valsa la recinzione, e, ricordiamolo, non si trattava di un pascolo isolato in montagna, bensì di un parco allestito nei pressi di un villaggio. Una pessima premessa per la nuova stagione che sta per iniziare, e che dimostra come i custodi delle greggi, malgrado i sistemi di protezione, siano impotenti di fronte ai predatori presenti nella zona”.

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