La bimba morta al Beauregard aveva un’ernia diaframmatica congenita

Emerge dalla relazione conclusiva sull’autopsia della piccola Lucie Boch, depositata negli scorsi giorni. Il fascicolo è aperto per omicidio colposo. Per i consulenti della Procura, i pediatri avrebbero agito correttamente.
Cronaca

La causa della morte della piccola Lucie Boch, la bimba di due anni deceduta nella notte tra il 10 e l’11 giugno scorsi all’ospedale Beauregard, è un “arresto cardiocircolatorio”. Emerge dalla relazione sull’autopsia, depositata negli scorsi giorni dai consulenti nominati dalla Procura, che sull’accaduto ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, nel quale risultano indagati tre medici.

La bimba, scrivono l’anatomopatologo Giovanni Botta e il medico legale Alessandro Marchesi, era affetta da un’“ernia diaframmatica congenita”, una patologia caratterizzata dalla “mancata o incompleta formazione del diaframma”, per cui, di fatto, milza e stomaco erano spostati nella cavità toracica sinistra. Per questa ragione, durante le manovre di rianimazione effettuate in ospedale, lo stomaco è stato lesionato.

Difficile, secondo l’autopsia, risalire al momento dello spostamento degli organi, ma è possibile che fossero già in quella sede dalla nascita. Dall’esame emerge ancora che la piccola Lucie non aveva presentato problematiche cliniche legate all’ernia diaframmatica, prima dell’episodio in cui ha perso la vita. Inoltre, “considerata l’età della bambina e l’assenza di riscontri anamnestici”, la patologia era “del tutto imprevedibile” e i pediatri avrebbero agito correttamente.

Di segno opposto la relazione del consulente nominato dalla famiglia della neonata, per il quale visto, che la bambina era tornata in Pronto soccorso e presentava sintomi continui, i medici avrebbero dovuto compiere “un esame strumentale”, cioè un ecografia, che avrebbe permesso loro di rendersi conto dello spostamento degli organi.

La bambina era stata portata in pronto soccorso attorno alle 4 della notte tra domenica 9 e lunedì 10 giugno. Presentava dei conati di vomito e, dinanzi all’apparente riduzione del fenomeno, era stata rimandata a casa, con l’indicazione di ripresentarsi qualora la situazione non si risolvesse.

I genitori, visto che i dolori al ventre non passavano, la hanno riaccompagnata  in ospedale attorno alle 17 di lunedì 10. Dopo re-idratazione ednovenosa, esami del sangue ed un tampone, la situazione è però degenerata nelle ore successive e le sue condizioni sono peggiorate, fino alla morte, avvenuta alle 3 di martedì 11 giugno. Con il deposito della relazione, il pm Francesco Pizzato, che coordina le indagini, si determinerà ora sullo sviluppo del fascicolo.

Giovedì a Saint-Christophe i funerali della bimba morta in ospedale

18 giugno 2024 – Ore 15.30

Foto Saint Christophe
La chiesa di Saint-Christophe.

Effettuata l’autopsia, è giunto il nulla osta alla celebrazione dei funerali della piccola Lucie Boch, la bimba di quasi tre anni morta in ospedale alle prime ore di martedì scorso 11 giugno. Le esequie si terranno dopodomani, giovedì 20 giugno, alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Saint-Christophe.

Dal pomeriggio di oggi, martedì 18 giugno, sono possibili le visite a Lucie per un saluto, alla camera mortuaria dell’ospedale “Parini”. Il rosario, invece, verrà recitato sempre nella chiesa di Saint-Christophe, alle ore 20 di domani, mercoledì 19.

La bimba lascia la mamma Cecilia Mogavero, il papà Jean Pierre Boch, la bisnonna Ada, i nonni Silvia e Bettina (con Bruno e Roberto), la zia Ludovica (con Fabio) e i cuginetti Gemma e Sirio. La famiglia è conosciuta come molto unita e radicata sul territorio del comune alle porte di Aosta.

Bimba morta in ospedale, iniziata l’autopsia: quattro i medici indagati

17 giugno 2024 – Ore 16.15

Le prime fasi dell’autopsia sul corpo di Lucie Boch, la bambina di 2 anni morta nella notte tra il 10 e l’11 giugno scorsi all’ospedale Beauregard, non hanno aggiunto certezze alle cause del decesso. Le operazioni, disposte dalla Procura di Aosta, sono iniziate nella mattinata di oggi, lunedì 17 giugno, a cura dell’anatomopatologo Giovanni Botta e del medico legale Alessandro Marchesi. All’esame hanno preso parte anche i consulenti di parte nominati dai quattro medici indagati (due pediatri e due rianimatori) e dalla famiglia della piccola.

Durante l’autopsia, sono stati prelevati dei campioni dal corpo della bambina. Ora sarà necessario del tempo per esaminarli e per sviluppare gli esami batteriologici e istologici dai quali sono attese possibili risposte sulle ragioni del decesso della piccola. I professionisti cui è stato assegnato l’incarico hanno un termine di 80 giorni per consegnare la relazione completa al pm Francesco Pizzato. Il fascicolo sul decesso è per omicidio colposo. Aperto nei confronti di ignoti, dopo i primi accertamenti investigativi, ha visto l’iscrizione dei quattro medici tra gli indagati.

Si tratta tuttavia, in casi del genere, di un atto di garanzia, sostanzialmente dovuto, nei confronti dello stesso iscritto. Nominando un difensore, l’indagato può infatti fruire di tutte le tutele e le prerogative previste dalla legge, mirate a consentire la definizione della propria posizione e che includono l’indicazione di un consulente tecnico con cui insinuarsi negli accertamenti tecnici irripetibili, come l’autopsia.

La bimba era stata portata in pronto soccorso attorno alle 4 della notte tra domenica e lunedì scorsi. Presentava dei conati di vomito e, dopo una terapia re-idratante, dinanzi all’apparente riduzione del fenomeno, era stata rimandata a casa, con l’indicazione di ripresentarsi qualora la situazione non si risolvesse. I genitori (che, tramite l’avvocato Davide Sciulli, hanno presentato un esposto alla magistratura, chiedendo di far luce sull’accaduto) la hanno riaccompagnata in ospedale alle 17 di lunedì 10, perché i dolori al ventre non erano risolti.

Dopo questo accesso, la piccola paziente è stata tenuta in osservazione. Oltre a una re-idratazione endovenosa, le sono stati praticati – ha spiegato l’azienda sanitaria locale – esami del sangue e un tampone. La situazione però è degenerata nelle ore successive e, nonostante un tentativo di rianimazione completo “anche con l’uso di farmaci”, Lucie è morta alle 3 di martedì 11 giugno, senza che ad oggi ci sia chiarezza sulle cause.

Bimba morta in ospedale, medici indagati per omicidio colposo

16 giugno 2024 – Ore 11.17

L’Ospedale Beauregard
L’Ospedale Beauregard

Proseguono nel massimo riserbo le indagini, affidate al pm Francesco Pizzato, sulla bambina di non ancora tre anni morta nella notte tra il 10 e l’11 giugno scorso all’ospedale Beauregard.

Il fascicolo aperto dalla Procura è passato a noti, ovvero vi sono dei medici indagati, anche se non se ne conosce il numero e l’identità. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.

Avendo ricevuto l’avviso di garanzia i medici indagati potranno prendere parte con propri consulenti all’autopsia ordinata dalla procura e fissata per la mattinata di domani, lunedì 17 giugno. Ad eseguirla sarà l’anatomopatologo torinese Giovanni Botta.

Bimba morta in ospedale, l’autopsia la settimana prossima

 14 giugno – Ore 12.42 

La Procura ha deciso: si farà l’autopsia sulla bimba di due anni morta al Beauregard alle prime ore di martedì 11 giugno. L’incarico verrà formalizzato tra oggi, venerdì 14, e domani, sabato 15, dal pm Francesco Pizzato, titolare del fascicolo, con la previsione di svolgere l’esame all’inizio della prossima settimana. Tra gli specialisti individuati dall’ufficio inquirente per rispondere al quesito sulle cause della morte della piccola c’è l’anatomopatologo torinese Giovanni Botta, che non sarà però solo, ma affiancato da altri specialisti.

Il fascicolo è stato aperto poco dopo la notizia del decesso, con l’ipotesi di omicidio colposo. Le indagini vengono condotte nel riserbo e non trapela al momento l’iscrizione di indagati. All’autopsia, oltre ai professionisti indagati dalla Procura, potranno prendere parte i consulenti di parte della famiglia (assistita dall’avvocato Davide Sciulli) e di persone eventualmente sottoposte ad indagini (ancorché l’accertamento autoptico sia opzione percorribile anche con un fascicolo “ad ignoti”).

Gli inquirenti, parallelamente, continuano gli approfondimenti investigativi sul materiale acquisito. La cartella clinica, che contiene la “storia” in ospedale della bimba, è uno dei documenti salienti della vicenda, ma non è il solo su cui via Olietti rivolge la sua attenzione. Le relazioni dei i medici intervenuti e le terapie praticate alla piccola paziente sono sotto la lente d’ingrandimento della Procura, che cerca risposte agli interrogativi sul tappeto.

“Abbiamo pochi dati per fornire una spiegazione”, aveva detto lunedì ai cronisti il direttore sanitario dell’Usl della Valle d’Aosta Mauro Occhi. La bimba era entrata in pronto soccorso la prima volta verso le 4 della notte tra domenica 9 e lunedì 10 maggio scorsi. Presentava dei conati di vomito e la sua situazione è stata “gestita dal pediatra di guardia”. Dopo una re-idratazione, e aver constatato che era “rimasta cosciente, in buone condizioni”, di fronte ad una apparente riduzione degli episodi di vomito, era stata rimandata a casa.

Non, però, senza l’indicazione di ripresentarsi in ospedale, qualora la situazione non si risolvesse. Cosa che accade alle 17 di lunedì 10, quando – sono state le parole del primario di pediatria Paolo Serravalle – “i genitori hanno preferito farla rivalutare”, perché non erano cessati i dolori al ventre della piccola. L’approccio, in questo caso, è stato di tenere in osservazione la paziente: non solo viene sottoposta a una terapia re-idratante più consistente (endovenosa), ma si effettuano anche esami emogas e tampone.

“Nella tarda serata” di lunedì, ha spiegato Occhi, “siamo andati incontro ad un’accelerazione della situazione”. Ad intervenire non sono solo più i pediatri, ma anche un rianimatore, poi assieme ad un secondo collega della stessa specialità. La situazione precipita attorno all’1.30, mentre le 3 sono l’ora del decesso. Per l’Usl “è stata fatta una rianimazione completa, anche con l’uso di farmaci”. Significa che un’evidenza del problema da cui era afflitta la bimba era stata raggiunta dai medici? Sarà l’inchiesta a dover trovare la risposta a questa e altre domande. I familiari, che hanno presentato un esposto, si auspicano tempi rapidi.

Bambina morta in ospedale, la Procura ha aperto un fascicolo

12 giugno 2024 – Ore 11.46

Oggetto di attenzione dell’autorità giudiziaria sin dall’emergere della notizia, la morte di una bimba di quasi tre anni, avvenuta alle prime ore di martedì 11 giugno all’ospedale Beauregard, è ora materia della Procura della Repubblica. L’ufficio diretto dal procuratore Luca Ceccanti, cui si sono rivolti anche i familiari della piccola depositando un esposto, ha aperto un fascicolo, con l’ipotesi di omicidio colposo, al momento formulata contro ignoti.

Sin dal pomeriggio di ieri sono stati avviati approfondimenti investigativi, che orienteranno nelle prossime ore la valutazione sull’effettuazione dell’esame autoptico sulla bambina. I genitori e i nonni della piccola, al momento, fanno sapere di affidarsi – rappresentati dall’avvocato Davide Sciulli – agli accertamenti in corso da parte degli inquirenti, nell’auspicio che venga fatta luce sull’intera situazione che ha condotto alla morte della figlia e nipote.

Bimba muore in ospedale per cause al momento ignote

11 giugno 2024 – Ore 13.03

Occhi e Serravalle
Il direttore Occhi (a sx) e il primario Serravalle.

L’autopsia è stata richiesta dall’Unità Sanitaria Locale della Valle d’Aosta per accertare le cause della morte di una bambina di quasi tre anni, avvenuta alle prime ore di martedì 11 giugno, all’ospedale Beauregard, per cause al momento ignote. L’accaduto è stato reso noto stamane dal direttore sanitario Mauro Occhi e dal primario del reparto di pediatria Paolo Serravalle. Al momento, per i due dirigenti sanitari, “abbiamo pochi dati per fornire una spiegazione” e “per noi è una tragedia”.

A quanto spiegato dal Direttore, la piccola accede al pronto soccorso pediatrico verso le 4 della notte tra domenica e lunedì scorsi. Presenta dei conati di vomito e la sua “condizione è gestita dal pediatra di guardia”. “Si trattava – aggiunge Occhi – di assicurarsi della positività dei suoi parametri vitali. In pronto soccorso è stata “sottoposta ad osservazione, valutata”. E’ “rimasta cosciente, in buone condizioni”, giocava e le è stata “somministrata una terapia idratante”, prima preoccupazione nei casi di vomito ripetuto.

“Sembrava già alla prima visita, – sottolinea il primario Serravalle – che la situazione fosse in miglioramento. Anche a quanto detto dalla mamma, sembrava che gli episodi di vomito si stessero riducendo”. Per cui, la piccola viene “rimandata a casa, con indicazione di tornare” qualora la condizione perdurasse, o se “si verificasse un peggioramento”. Alle 17 di lunedì 10, “i genitori hanno preferito farla rivalutare”, tornando in ospedale, perché gli episodi non si erano risolti.

In questo caso, spiega il Direttore sanitario “è stata fatta un’analisi emogas” e la piccola, sottoposta anche a tampone, “è stata tenuta in osservazione”. Ad un successivo controllo emogas, viene impostata una terapia di re-idratazione endovenosa, più consistente di quella decisa nel precedente consulto. “Nella tarda serata di ieri – prosegue Occhi – siamo andati incontro ad un’accelerazione della situazione, cui non si è fatto fronte solo con lo specialista pediatrico, ma anche con rianimatore”.

Alle 3 di martedì 11, si è verificato il decesso. L’Usl è “in attesa di ricevere tutte le relazioni dalle competenze tecniche” intervenute e “già stanotte, a genitori e parenti, è stato messo a disposizione supporto psicologico”. La bimba, secondo il dottor Occhi, “non aveva nella sua storia dati predisponenti”. Il primario Serravalle ha puntualizzato che “è stata fatta una rianimazione completa, anche con l’uso di farmaci”. Nell’attesa di disporre di maggiori elementi sull’accaduto, hanno affermato i vertici aziendali, “ci preoccupiamo di supportare la famiglia”.

4 risposte

  1. Ma commentate pure questi tristi fatti incuranti della sensibilità e del rispetto del dolore di una famiglia? Ma perché non tacete, una volta tanto?

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