Bimbo morto sugli sci a La Thuile, la difesa della maestra impugnerà la sentenza

Il processo sulla morte del piccolo Lorenzo Bacci, 7 anni, si era chiuso con la condanna della giovane maestra di sci a un anno (pena sospesa) per omicidio colposo. Negli scorsi giorni, il giudice D'Abrusco ha depositato le motivazioni.
Tribunale di Aosta
Cronaca

La difesa farà appello. Abbiamo proposto, in udienza, una versione dei fatti e lo rifaremo in secondo grado, perché per noi quella ricostruzione è logica e credibile”. Lette le motivazioni della sentenza, depositata negli scorsi giorni, con cui la giovane maestra di sci Chantal Ferraris è stata condannata ad un anno di reclusione (pena sospesa) per concorso in omicidio colposo, in relazione all’incidente in cui perse la vita il piccolo Lorenzo Bacci di 7 anni, il legale della professionista, l’avvocato Federico Parini, è determinato ad impugnarla.

Lo scorso 28 marzo, a La Thuile, era in programma una gara di sci. Ferraris era stata assegnata all’arrivo della competizione, con il compito di accogliere i piccoli atleti che arrivavano e vigilare su di loro. Poco lontano da lì (400 metri) si trova il dirupo in cui il bimbo, dopo essersi allontanato dalla zona assieme a due amichetti, scivolò, restando impigliato in un paravalanghe dove morì soffocato. L’indagine si concentrò da subito sui tre maestri in servizio quel giorno per la competizione, ma i due che erano alla partenza sono stati assolti dal gup Maurizio D’Abrusco.

A carico della ragazza, invece, secondo il magistrato, “la violazione dell’obbligo di vigilanza è macroscopica e l’evento non è conseguenza solo di un estemporaneo momento di disattenzione”. Nelle motivazioni si legge inoltre: “posto che Lorenzo e i suoi compagni si sono allontanati in un momento successivo alle 10.30, davvero non si comprende come la Ferraris abbia potuto non accorgersi dell’assenza di tre bambini in un arco temporale, fino alle 11 circa, in cui doveva sorvegliarne da un minimo di 4 ad un massimo di 10/13, tra quelli a lei affidati”.

Secondo la versione della difesa, alle 10.50 i bambini erano ancora nella zona dell’arrivo, ove erano presenti anche alcuni genitori. La circostanza è ricavata dalle dichiarazioni della mamma di due concorrenti della gara e smentirebbe la prolungata disattenzione attribuita alla maestra. Il giudice, però, non ha ritenuto attendibili quelle parole. “Prendiamo atto della sentenza, ma abbiamo una ricostruzione diversa dei fatti”, dice l’avvocato Parini.

La sentenza del gup ha poi disposto il rinvio in Procura degli atti processuali, affinché venga valutata la posizione del direttore della scuola di sci di La Thuile, Ferruccio Baudin, in relazione “alla totale assenza di un sistema di sorveglianza ulteriore rispetto a quello, evidentemente insufficiente e inidoneo, garantito dalla scuola attraverso tre soli maestri”. Alla gara era prevista la partecipazione complessiva di 244 bambini, di cui 21 affidati ai maestri indagati.

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