“Boom” di danneggiamenti d’auto, il Questore: “atti vandalici, non mirati ai proprietari”

Diversi gli episodi segnalati ultimamente in città, soprattutto sui social network. Sulle macchine in sosta, sfondati i finestrini, divelti specchietti in serie e rovinate le fiancate con un liquido corrosivo.
Un'auto danneggiata ad Aosta (foto da Facebook).
Cronaca

“Ci siamo già sentiti con l’Arma dei Carabinieri e stiamo cercando di ricostruire i passaggi”. A parlare è il questore di Aosta, Ivo Morelli, a proposito della recente impennata di danneggiamenti su autovetture nel capoluogo regionale. Le segnalazioni sono spuntate soprattutto sui social network. Nelle ultime due settimane se ne contano almeno quattro, su mezzi in sosta in corso Battaglione, via Capitano Chamonin, via Monte Vodice e il piazzale dell’ovovia per Pila.

Un numero esiguo in assoluto, ma insolitamente elevato per la città. Sulle macchine in sosta, in due casi sono stati sfondati i finestrini, in uno divelti specchietti in serie e nel quarto la fiancata è stata rovinata rovesciando sulla carrozzeria un liquido corrosivo, o simile. La zona interessata, a parte l’area di sosta di via Paravera, appare omogenea (e non coperta da telecamere di videosorveglianza).

Proprio questo aspetto convince Morelli che “non si tratti di di gesti mirati ai proprietari delle vetture, ma di atti vandalici, commessi peraltro dallo stesso gruppo o persona”. Al riguardo, il Questore coglie l’occasione per un invito: “se qualche cittadino ha notato qualcosa, si faccia avanti, anche anonimamente”. Una richiesta di collaborazione che nasce dalla consapevolezza della natura giuridica del reato di danneggiamenti.

“Un fenomeno di questo tipo, – spiega Ivo Morelli – se non trova un riscontro, magari anche da una segnalazione anonima, o dall’intervento della Volante in flagranza di reato o quasi, è difficile da contestare”. Peraltro, anche per le forze dell’ordine la matematica non è un’opinione: impossibile pensare di piazzare un poliziotto o un carabiniere ad ogni angolo di strada.

Malgrado ciò, “i servizi sul territorio stanno continuando, in ogni turno, con lo stesso numero di pattuglie del ‘lockdown’, periodo in cui erano state incrementate”. Il progetto di incrementare la videosorveglianza affonda le radici anche nell’esigenza di migliorare le risposte in casi del genere, sottolineano da corso Battaglione. Nel frattempo, “quando la sicurezza è partecipata, anche dai cittadini, – conclude il Questore – aiuta a dedicare le nostre risorse al meglio, fornendo elementi utili a avviare indagini”.

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