Brissogne, il 21 settembre manifestazione dei sindacati di polizia penitenziaria

I sindacati annunciano in una nota che non prenderanno parte ai festeggiamenti per il Bicentenario del corpo. La protesta per "chiedere più sicurezza ed ottenere adeguati strumenti per garantire l’incolumità dei poliziotti penitenziari"
Carcere di Brissogne
Cronaca

I sindacati di polizia penitenziaria scendono in piazza. Il 21 settembre, in occasione dei festeggiamenti per il Bicentenario della Fondazione del Corpo, le organizzazioni sindacali manifesteranno, dalle ore 9, davanti alla Casa circondariale di Brissogne per "chiedere più sicurezza ed ottenere adeguati strumenti per garantire l’incolumità dei poliziotti penitenziari, stante l’aumento di aggressioni, colluttazioni e ferimenti tra le sbarre".

I sindacati chiedono inoltre un  adeguato piano di nuove assunzioni di Agenti di Polizia Penitenziaria (sono 8.000 le unità necessarie al Corpo); un adeguamento delle risorse per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da quasi 10 anni; il ripristino di corrette relazioni sindacali in sede centrale; una rimodulazione del provvedimento di “riordino delle carriere”; il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario;  la somministrazione di pasti dignitosi in tutte le mense di servizio e la fornitura di vestiario che permetta al Personale di Polizia penitenziaria di presentarsi in servizio in maniera decorosa e uniforme.

In Valle d'Aosta e Piemonte la protesta, ricordano i sindacati, è legata anche alla mancata assegnazione di un Direttore ed un Comandante in pianta stabile presso la Casa Circondariale di Brissogne e per l’immediato avvicendamento dei vertici preposti alla direzione della Casa circondariale di Biella.

"Allo stato non vi è da festeggiare, ma riflettere sul futuro del Corpo, e sul malessere generale che vive giornalmente il Personale, e che spesso si traduce in gesti disperati ed estremi, come avvenuto per il Poliziotto penitenziario in servizio presso il Nucleo Cittadino di Palermo, suicidatosi con l’arma di ordinanza in data 13 settembre 2017, e meno di due giorni dopo analoga sorte è occorsa ad altro collega a Prato" si legge in una nota

"Ogni giorno nelle carceri italiane contiamo gravissimi eventi critici che vedono spesso soccombere i poliziotti penitenziari, sempre più soli e senza adeguati strumenti di difesa. Non solo aggressioni e colluttazioni: dall’inizio dell’anno sono stati quasi 40 i detenuti suicidi in cella e numerosi sono anche gli atti di autolesionismo ed i tentati suicidi compiuti  da essi, sventati grazie al tempestivo intervento degli eroi con la divisa della Polizia Penitenziaria, senza i quali queste drammatiche statistiche raggiungerebbero cifre non degne di uno Stato civile".

La mancata partecipazione ai festeggiamenti del bicentenario e la protesta del 21, spiegano ancora i sindacati "rappresenterà l’occasione per chiedere all’opinione pubblica, a tutti i cittadini, di aiutarci e di sostenere questa nostra protesta, in quanto una Società è degna di essere denominata “civile” se anche le Sue Carceri garantiscono dignità di vita e nel lavoro a chi è recluso, e alla Polizia Penitenziaria che in tali luoghi svolge la sua difficile ed importante attività".

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