Case vacanza a Courmayeur, ma era una truffa: tre indagati
Erano anche a Courmayeur le case proposte in affitto, attraverso annunci pubblicati sul noto portale Subito.it a nome Mario, per periodi invernali ed estivi. Dimore di vacanza ai piedi del Monte Bianco, che una modesta caparra (tra i 300 e i 500 euro) consentiva di bloccare, per assicurarsi un soggiorno rilassante nel cuore delle Alpi.
In tanti hanno versato, contattando l’uomo tramite WhatsApp (che forniva le indicazioni per i bonifici), ma quando si trattava di perfezionare il contratto (e raggiungere le località delle agognate ferie), Mario scompariva. Ovviamente con la caparra in tasca. Un fantasma, come le abitazioni che apparivano nelle inserzioni.
Dalle numerose denunce presentate, i Carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura di Verbania sono risaliti a tre persone, ora accusate di truffa in concorso. Il “capofila” dei raggiri è ritenuto un 63enne di Castellanza (Varese), che utilizzava le credenziali di due verbanesi sia per gli accordi con chi rispondeva agli annunci, sia per prelevare le caparre versate.
Nelle indagini, coordinate dal procuratore Olimpia Bossi, sono stati anche sequestrati tre conti correnti in banche della zona. Su uno risultavano versate parte delle caparre ottenute fraudolentemente, non ancora ritirate dagli indagati. Saranno prossimamente restituite ai truffati che hanno già sporto denuncia. Al momento, i militari hanno accertato versamenti per circa 10mila euro.
Oltre all’alta Valle, le case offerte dagli indagati, secondo quanto appurato dal’Arma, si trovavano anche in località di richiamo di Liguria e Trentino: Marina di Andora (in annunci con nickname Sabrina), Savona, Finale Ligure e Spotorno (nickname Federica), Madonna di Campiglio, Brunico e Folgaria (Mario, lo stesso inserzionista delle abitazioni a Courmayeur).
I Carabinieri, una volta di più, raccomandano di prestare attenzione agli annunci per gli affitti di case vacanze, “controllando su Google maps l’esatta ubicazione” delle abitazioni e non facendosi “attirare da prezzi troppo convenienti”, cercando “i feedback di chi posta gli annunci” e utilizzando infine “mezzi di pagamento sicuri che magari contengono clausole assicurative contro le truffe (come Paypal)”.