Dopo le avvisaglie di ieri, con l’emergere di nuovi indagati, stamane il vero e proprio terremoto. Si sono chiuse, dopo due anni di attività, le indagini contabili e penali sulla gestione del Casinò de la Vallée. Gli uomini del Nucleo di polizia-economico finanziaria di Aosta della Guardia di finanza hanno notificato nelle scorse ore i ventidue provvedimenti di citazione a giudizio della Corte dei conti (diretti a ventuno tra ex ed attuali componenti di Giunta e Consiglio regionali e ad un dirigente della Regione) e gli otto avvisi di conclusione delle indagini preliminari della Procura, rivolti ad amministratori e Sindaci della Casa da gioco e tre ex Assessori al bilancio, finanze e patrimonio della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Nelle indagini, le Fiamme gialle – come spiegano in una nota – “hanno quantificato e definito il danno cagionato alle casse pubbliche della Regione Autonoma Valle d’Aosta – e quindi all’intera collettività – in circa 140 milioni di euro (per la precisione, 139.965.096,56)”. Tale cifra è ottenuta “dalla somma degli importi approvati dall’autorità politica allora in carica ed erogati, con varie modalità alla casa da gioco, nonostante ricorressero plurimi, univoci e tutti coerenti segnali di crisi strutturale”. L’erogazione è avvenuta attraverso quattro delibere della Giunta regionale di “concessione di finanziamento/aumento di capitale, da 50, poco meno di 10, 60 e 20 milioni di euro, approvate, rispettivamente, il 20 luglio 2012, 20 settembre 2013, 23 ottobre 2014 e 10 dicembre 2015”.